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21 settembre, aggiornamenti

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Nel video, una manifestazione di donne per la sharia e contro la democrazia a Farah City, capitale di una provincia che ha peró sempre espresso parlamentari progressiste (poi messe all’angolo dai partiti “democratici”).

Poco fa il capo dei media talebani, intanto nominato capo di RTA, l’equivalente afghano della Rai, ha annunciato che verrano a breve resi noti i nomi di nuovi membri del governo. È annuncio molto strano perchè le posizioni ministeriali sono già coperte.

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Ipotesi: potrebbe essere l’occasione per annunciare almeno una donna ed esponenti delle etnie non pashtun? Nonostante le pressioni di Russia e Cina, i talebani hanno annunciato un governo dei vincitori pieno di mullah e membri del movimento. Una formula che isola i talebani a livello internazionale, imbarazza (o irrita) Paesi che potrebbero sostenere Kabul e soprattutto non funziona nel governare il complesso Afghanistan. Aspettiamo di capire di cosa si tratti e se dovesse essere solo operazione di make up.
La situazione economica intanto precipita. Anche con foto come questa gli influencer talebani stanno lanciando la campagna #UnfreezeAfgMoney accusando l’Occidente di affamare il Paese dopo aver bloccato le riserve della DAB la banca centrale afghana (e stoppato gli aiuti)

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Le nomine sono in questo thread che analizzerò nelle prossime ore. Prima impressione: sembrano tutte nomine tecniche, ci sono die Mullah, c’è una nomina dal Panshir. NON ci sono donne. Per lo più si tratta di viceministri. L’impressione è che i taleb cerchino di governare una macchina statale del cui funzionamento sanno poco e nulla visto che è modellata su quella degli apparati statali occidentali e visto che negli ultimi vent’anni erano a far guerra.

A proposito di conflitto, la pausa sembra già finita. Ci sono due notizie rilevanti. Per il terzo giorno di seguito a Jalalabad (un tempo roccaforte ISKP) c’è stato un attacco esplosivo contro i talebani. Intanto con questo video la resistenza del Panshir afferma di aver riconquistato un lembo della valle principale. Parè evidente che nella zona è in corso un ping-pong bellico come del resto nella storia tattica della zona.

Continuo peró a sostenere che al momento i talebani non hanno nemici sul piano militare, rischiano di perdere per colpa dell’economia in pezzi e torniamo quindi alla campagna contro il blocco delle risorse per l’Afghanistan. Paese dove ormai il 93% degli abitanti non ha abbastanza cibo per nutrirsi a sufficienza. La campagna taleb (“è tutta colpa dell’Occidente”) è scaltra – mai sottovalutarli – perché parte in contemporanea con l’Assemblea Generale dell’Onu e sfrutta l’inerzia occidentale che – a mio avviso – potrebbe usare la leva degli aiuti per tentare di ottenere agibilità per le donne e altre garanzie per gli afghani, invece pare già aver voltato pagina.

Quando si ricorderà dell’Afghanistan?
Probabilmente quando lo Stato Islamico della Provincia del Korasan (ISIS-K lasciamolo dire agli americani perchè non significa nulla) occuperà dei distretti e ci sarà uno spostamento di miliziani sotto assedio in Siria oppure quando Al Qaeda riorganizzerà le sue fila forte dell’alleanza con i taleb. Al riguardo segnalo l’ultima analisi di Antonio Giustozzi.

Intanto segnalo una strana e preoccupante nomina venuta fuori dalla tornata odierna di incarichi a Kabul, tenevi forte. I talebani hanno nominato il Mullah Najibullah come capo dell’agenzia afghana afghana dell’energia nucleare. Sembra una barzelletta ma non è così perchè il Pakistan, puparo dei talebani, è una potenza nucleare e lo è grazie agli Usa. Altro discorso è se questa agenzia resterà sulla carta oppure no. Fa scalpore un’altra nomina alla “strategica” (in termini di consenso) quella ai vertici della Federazione di 🏏 cricket. È quella del giovane e ben istruito Naseeb Khan, un taleb 2.0, una generazione che meriterebbe più spazio rispetto alla vecchia guardia che esce da questa tornata di nomine come vincente.

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#Update Al grido di “Dio è grande”, alcuni talebani hanno tolto la bandiera pakistana da un camion di aiuti al valico di Torkam minacciando di bruciarla (il tweet sotto è di fonte pakistana e notate la reazione non bonaria…). Disconnessione tra vertici politici e truppe taleb.

Ed ecco subito la reazione di condanna come “atto individuale” (non gesto politico quindi) dell’influencer taleb @MJalal700 Io la definirei preoccupazione…

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Visto che ormai la notizia sta circolando a questo punto la pubblico anch’io, non senza emozione. Mi è stato assegnato il premio speciale della @FondazLuchetta Ota D’Angelo Rovatin che viene consegnato durante il @premioluchetta

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Ho ricevuto il premio della Fondazione Luchetta – Nico Piro

Ci sono giorni in cui accadono cose che non ti aspetti e che non sei nemmeno convinto di meritare. Oggi è una di quelle giornate. Mi è stato assegnato il premio speciale della Fondazione Luchetta.

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Nico Piro

Provo a dare voce a chi non ha voce, non sempre ci riesco ma continuo a provarci. Sono un giornalista, inviato speciale lavoro per... continua a leggere