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Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001. Le immagini inserite in questo blog sono pubblicate senza alcun fine di lucro, qualora la loro pubblicazione violi diritti d’autore vogliate comunicarmelo per una pronta rimozione. L’autore dichiara di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze, non sono da attribuirsi all’autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata

Negli ultimi anni sto dedicando molto del mio lavoro di giornalista  all’Afghanistan, paese al quale mi lega un grande amore e dove ho vissuto alcune delle mie più importanti esperienze professionali.

Ritrovandomi quotidianamente a raccogliere e commentare materiali e notizie sul conflitto afghano e sulla situazione in quel Paese ad un certo punto ho sentito il bisogno di fare un po’ di ordine nella mia ricerca. Soprattutto, trattandosi di materiali che spesso restano “inediti” nel circuito dei mass-media, l’esigenza più forte era/è quella di divulgarli, di renderli accessibili a tutti anche a chi non ha il tempo di andarseli a cercare in giro.

Da qui nasce l’idea di questo blog, che per ora è un esperimento dalla fisionomia variabile con licenza di sconfinare nei conflitti e nelle altre aree di crisi dimenticate.

Tashakor è una parola di origine araba che viene usata in Afghanistan per dire “grazie”. E’ la parola che mi sono sentito dire più spesso dal popolo che, forse più al mondo, ha l’idea dell’ospitalità: il popolo afghano.

La foto che utilizzato nella testata del blog l’ho scattata nel marzo del 2008 nei dintorni di Kabul ad un torneo di buskashi, lo sport nazionale afghano. Due squadre di cavalieri si sfidano senza esclusione di colpi per afferrare la carcassa di una capra e portarla in “meta”. E’ un gioco di tutti contro tutti, la metafora secondo alcuni della frammentata società afghana negli ultimi tre decenni.

Comunque vada mi auguro che questo blog possa aiutare anche solo una persona in più a capire le sofferenze del popolo afghano, a comprendere un Paese che è così lontano da noi ma che si è ritrovato più volte ad essere il crocevia dei destini del mondo.

Le opinioni, i punti di vista, i collegamenti tra eventi e quant’altro troviate in questo blog è da considerarsi esclusivamente personale e non riferibili in alcun modo alla testata per la quale lavoro. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001. L’autore dichiara di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze, non sono da attribuirsi all’autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata