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7 settembre, aggiornamenti

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Stamane manifestazione a Kabul sostanzialmente contro i talebani (slogan per diritti donne, pro Panshir e contro Pakistan con riferimento alla visita del capo dell’ISI, l’agenzia di intelligence di Islamabad) vedremo come reagiranno i miliziani. Ieri notte in diverse città del Paese c’erano state manifestazioni (e grida da balconi e finestre) in seguito ad appello di Massoud Junior a sollevazione nazionale.

Volete vedere una prova di vero coraggio? Guardate queste #donne afghane che al grido di “Morte al Pakistan!” e “Allah è grande” sfidano miliziani talebani, cercando di arrivare verso ministero (dopo manifestazione di stamani a Kabul) #DonneAfghane #afghanistanwomen #woman

Mia riflessione su quanto sta accadendo: i talebani non sono pronti a gestire manifestazioni del genere, nè ad accoglierne le richieste (nemmeno in via “furbesca”), limitarsi a definirle “fomentate dal nemico” significa aggravare le tensioni, i miliziani sono soldati non poliziotti e non sono in grado di gestire la folla (per la verità nemmeno l’ANP era capace) quindi è possibile l’incidente cruento con ulteriori conseguenze. I talebani probabilmente non hanno realizzato che nel 2001 Kabul aveva mezzo mil di abitanti, oggi ne ha sei. Governare un Paese che ha 1/3 di abitanti di grandi città è diverso che avere a che fare con i distretti rurali a cui sono abituati. Se non riparte l’economia e la crisi si aggrava, l’unirsi di queste due ondate di malcontento potrebbe aprire scenari da guerra civile (non ora).

All’aeroporto di Kabul, riaperto per i voli nazionali, le immagini del presidente Ghani sono stati sostituite da cartelloni (solo scritte senza immagini come da circolare dei gg scorsi) come questo: l’Emirato vuole relazioni positive e pacifiche con il resto del Mondo.

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Talebani a guardia del mausoleo di Massoud che, subito dopo l’arrivo a Kabul, i talebani avevano proclamato eroe (rimuovendo sua resistenza anti-talebana anni ’90 e concentrandosi sul periodo anti-infedeli comunisti). Il mausoleo è nella parte più remota della valle è la conferma che il Panshir è sotto totale controllo. I talebani, almeno per ora, sono riusciti dove nessuno mai, conquistando l’imprendibile valle. Misura della pochezza militare di quella resistenza per la quale i bardi guerrafondai di casa nostra si sono spesi, provando a fomentare un nuovo coinvolgimento militare occidentale.

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Primo tra tutti, il filosofo BHL che da Parigi ha sostenuto conflitto in Libia, in Siria e ora diffonde bugie sul Panshir. Sui guerrafondai da scrivania ecco la mia analisi. Spoiler: 20 anni guerra non ci hanno insegnato nulla o almeno facciamo finta che sia così

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La circolare sulla comunicazione negli spazi pubblici (non si applica ai social) sta portando alla rimozione di immagini, come da tradizionale iconoclastia religiosa, sostituite da scritte. Questa sul muro ambasciata americana invoca l’indipendenza dell’Afghanistan.