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Afghanistan, i santi armati e i guerrafondai da scrivania

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Avendo conosciuto la guerra, la paura, la morte in Spagna, Orwell aveva ben sintetizzato il dramma di ogni conflitto: quelli che non lo combatteranno sono in prima fila a sostenerne le ragioni e la necessità.

In questi giorni continuo a cercare di diffondere informazioni sulla situazione in Afghanistan anche attraverso i social, facendo lo sforzo non dico di “debunkare” ma almeno di esercitare un po’ di cautela rispetto al materiale che arriva dal campo dove è in corso una dura guerra di propaganda.
In particolare su twitter mi sta capitando di ritrovarmi, di tanto in tanto, oggetto di “attacchi” polemici. Polemiche inutili (provo a discuterci, poi blocco e taglio corto) salvo che a farmi scoprire che esistono gli orfani del conflitto afghano, guerrafondai da scrivania che stanno strumentalizzando ed esaltando la resitenza del Panshir al fine di fomentare un nuovo coinvolgimento occidentale (come se 20 anni non fossero bastati).
I loro idoli sono Bernard Henry Levì e Tony Blair, bardi dell’intervento militare purchè sia. Di Blair, dopo la caduta di Kabul, ho segnalato un editoriale in cui accigliato criticava l’impazienza occidentale (solo vent’anni?) mentre BHL sta facendo su twitter da moltiplicatore delle balle panshire (tipo bombardamenti aviazione pakistana) che fanno parte del copione del risvolto di ogni conflitto, la guerra di propaganda.

Mi si contesta in particolare di aver offeso Massoud Jr. definendolo poster-boy della resistenza (che sarebbe più corretto chiamare Alleanza del Nord visto che ne condivide la bandiera). Il dizionario ben spiega il senso della parola ma mi rendo conto che, se vuoi darti un tono sui social (da virologo a esperto di geopolitica), sempre meglio far casino. Sin’ora Massoud Jr. non ha combattuto un giorno in vita sua, è cresciuto ed è stato educato all’estero. Non è un comandate militare è un emblema (un poster boy appunto), le fila della resistenza sono tirate da Saleh che di guerra sulle spalle ne ha portato a sacchi pieni, vicepresidente di Ghani, capo dei servizi segreti afghani, uomo della Cia, braccio destro di Massoud padre.
Faccio anche presente che Massoud senior è stato uno straordinario comandante militare, un geniale stratega (i sovietici dovettero firmare una tregua con lui) oltre ad avere una cultura e un amore per la poesia che pochi altri comandati dell’epoca avevano. Massoud è comunque stato un signore della guerra, come gli altri (le gradazioni non contano), ha le mani sporche di sangue dei suoi compatrioti, ha partecipato alla distruzione di Kabul durante la guerra civile. Eviterei di santificarlo, eviterei di cercare agnelli in mezzo ai lupi o meglio leoni tra gli avvoltoi. Perchè? Perchè non aiuta a capire e spinge a prendere decisioni sbagliate, a schierarsi quando ci sarebbe da fermare le bocce e riflettere.
A proposito di Massoud, come ho scritto nei primi giorni di questa crisi, piuttosto che chiederli all’Occidente, la resistenza del Panshir i soldi potrebbe cominciare a riprendersi dallo zio di Massoud Jr. , ex-ministro alla Difesa, trovato a Dubai con borse piene di contati che portava negli istituti bancari degli Emirati, evidentemente frutto della corruzione; quel morbo che ha divorato il governo afghano e ha consentito ai talebani di riportare l’orologio indietro di 20 anni.

Ps_1: i talebani hanno fatto di tutto per conquistare anche platealmente il Panshir, spezzando la schiena alla resistenza (che è letteralmente evaporata, altro che bombardamenti pakistani). Hanno voluto la prova di forza, non credo gioverà loro anche perchè militarmente, chiusa in quella sacca,  la resistenza non era un pericolo. Come non gioverà loro l’uccisione di Fahim Dashit, il giornalista – amato da tutti – che era diventato portavoce di Massoud Jr.

Ps_2: questo testo è stato pubblicato ieri su un mio post FB

Ps_3: ieri Tony Blair con 20anni di ritardo ha espresso qualche velato dubbio sulle (sue) scelte che hanno portato ai disastri in Afghanistan e in Iraq. L’Occidente non dovrebbe tentare di fare (di nuovo) altrove quello che abbiamo fatto in Afghanistan”

4 Commenti

  1. Una domanda al sig. Pirro: come è possibile appurare se davvero l’aviazione pakistana non ha supportato i talebani, come sostiene BHL?
    Poi alcune considerazioni:
    – anche se fosse vero quello che dice del figlio del Comandante Massud, non sarebbe sempre molto meglio lui dei talebani?
    – non le sembra scorretto ed intellettualmente disonesto screditare la reputazione del Comandante Maddud raccontando episodi di corruzione del fratello?
    – penso che così si avvalorano tristissimo accadimenti come la profanazione della sua tomba da parte dei buoni e non violenti talebani

    • Io credo che a) lei dovrebbe imparare il nome del suo interlocutore prima di far domande b) dovrebbe inoltre cercare altri luoghi per fare propaganda bellica

      Saluti

  2. Mai avrei pensato mi rispondesse. Chaprau.
    Mi sento in dovere di confessarle che l’errore era un voluto riferimento storico.
    Ho letto di lei quanto riportato nel web. Se solo una parte di quanto riportato fosse vera meriterebbe tutta la mia stima ed il mio rispetto.
    Non sono guerrafondaio ma pacifista. Finché si può.
    Arrivederci e buon lavoro.

    • Andrea le devo dare una delusione: sul web è riportato meno della metà di quello che ho fatto. Continuo a credere che l’utilità sia una dote dell’essere umano, pur in tempo di selfie…e pur scrivendo un commento del genere 🙂

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Nico Piro

Provo a dare voce a chi non ha voce, non sempre ci riesco ma continuo a provarci. Sono un giornalista, inviato speciale lavoro per... continua a leggere