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Il nuovo governo d’Afghanistan, è l’Emirato

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Con una conferenza stampa al GMIC di Kabul (il Government Media and Information Center, un edificio di edilizia sovietica con un tocco d’asiatico, il portavoce Zabihullah ha annunciato il nuovo governo d’Afghanistan. Si tratta di un annuncio atteso per venerdì scorso poi rinviato a sabato, infine – genericamente – alla settimana successiva. Di mezzo c’è stata la visita del capo dei servizi pakistan, l’ISI, venuto a portare pace in mezzo alle liti talebane o a mostrare la sua presenza in maniera plateale per dimostrare – secondo altre interpretazioni – che il Pakistan conta ancora con gli studenti coranici (che ormai hanno rapporti con Doha, Mosca, Pechino, Teheran).
Ma torniamo al governo che viene definito ad interim (verso cosa non è chiaro, le elezioni? non mi pare se ne sia parlato). In breve: non è il governo inclusivo che chiedevano Mosca, in particolare, e Pechino (che invitava ad una svolta moderata). I ministri sono tutti talebani, non ci sono donne, i non pashtun sono pochissimi e comunque non c’è rappresentanza di tutte le etnia afghane (per esempio manca quella degli sciiti hazara, inoltre c’è un solo uzbeko e due soli tagiki, non c’è alcuna proprozione con la distribuzione etnica della popolazione).
La Repubblica Islamica d’Afghanistan viene archiviata (senza nemmeno un tratto di penna visto che non ci sono provvedimenti di modifica della Costituzione), al suo posto c’è l’Emirato Islamico d’Afghanistan.
E’ complicato inquadrare tutti i nomi, sia per motivi di traslitterazione sia perchè alcuni sono personaggi in clandestinità da vent’anni.
Cominciamo da quanto avevamo anticipato (era questo il nodo degli scontri): il Mullah Baradar non sarà il premier ma il vice nonostante dall’inizio delle trattative di Doha, Baradar fosse diventato il volto dei talebani in giro per il mondo e fosse stato accolto a Kandahar, dopo la caduta di Kabul, come un grande leader.
Il premier sarà il Mullah Hassan Akhund, ultra-sessantenne (per quanto sia possibile individuare l’età di qualcuno con precisione in Afghanistan), tra i membri fondatori del movimento, vicino al Mullah Omar, capo della shura di Quetta (il comando talebano in esilio in Pakistan). E’ sulla lista dei terroristi internazionali delle Nazioni Unite dal 2001.
Agli Interni va il capo del clan Haqqani, ricordiamolo: è un’organizzazione potentissima con base a Khost, che lega jihad ad affari e porta il nome dell’omonima famiglia che l’ha creata. Sirajuddin Haqqani (figlio del fondatore e attuale capo del clan) è il nuovo Ministro degli Interni, sulla sua testa pende una taglia di 5 milioni di dollari messa dal governo americano. Il Ministro alla Difesa è il Mullah Yaqub (o Yaqoob) figlio del fondatore dei talebani, il Mullah Omar.
Il clan Haqqani ha fatto il pieno in questo governo, tra l’altro anche su Kalil (ministro ai Rifugiati) pende una taglia da 5 milioni di dollari.
A occhio su oltre 30 membri, 17 sono sottoposti a sanzioni internazionali.
Ministro degli Esteri, un volto noto Amir Khan Muttaqi, membro della squadra di Doha, in rappresentanza dei talebani, anch’egli storico membro del movimento, era stato Ministro dell’Informazione ai tempi dell’Emirato.
Resta il mistero, che ormai si trascina da troppo tempo, sul Mullah Hibatullah Akhundzada, leader dei talebani e che sarà l’Emiro cioè il capo dell’Emirato quindi la figura chiave del nuovo governo. Non si mostra in pubblico da anni e, al contrario di Baradar, non è apparso a cerimonie ufficiali a Kandahar dove pure – secondo i talebani – è arrivato da giorni. Non ci sono sue foto recenti, quella fatta circolare si è poi scoperto essere del 2016. Sarebbe morto ma i talebani non lo vogliono ammettere, il perchè è un mistero nel mistero. Comunque in tarda serata, a suo nome è stato emesso un messaggio alla nazione, scritto e alquanto vago.
Pesante incognita anche sul suo ruolo visto che non è stata chiarita la forma costituzionale del governo: sarà guida spirituale all’iraniana o si occuperà anche di azioni esecutive e pratiche?

E’ importante notare lo schiaffo (nello schiaffo agli Usa), salvo miei errori di traslitterazione, i “Guantanamo Five” sono tutti nel governo. Si tratta dei cinque prigionieri liberati da Obama in cambio del rilascio del soldato Bowe Bergdahl, l’ultimo prigioniero di guerra americano.
Nota: qualcuno critica quello scambio di prigionieri oggi più di allora, bene mi permetto di ricordare che Trump ha spinto sul governo afghano per la liberazione (poi avvenuta) non di 5, non di 50, non di 500 ma di 5000 prigionieri talebani dalle prigioni governative per favorire accordo di Doha. Tutto qui.

Elenco dei ministri

• Primo Ministro: Mullah Hassan Akhund

• Vice: Mullah Baradar

• Vice: Mawlavi Hannafi

• Ministro alla Difesa: Mullah Yaqoub

• Ministro degli Interni: Serajuddin Haqqani

• Ministro degli Affari Esteri: Mawlawi Amir Khan Muttaqi

• Ministro delle Finanze: Mullah Hedayatullah Badri

• Ministro dell’Istruzione: Mawlawi Noorullah Munir

• Ministro della Cultura: Mullah Khairullah Khairkhah

• Ministro dell’Economia: Qari Din Hanif

• Ministro dell’Hajj: Mawlawi Noor Mohammad Saqib

• Ministro della Giustizia: Abdul Hakim Sharie

• Ministro ai Confini e Aree Tribali: Mullah Noorullah Noori

• Ministro dello sviluppo rurale: Mullah Mohammad Younus Akhundzada

• Ministro delle Opere Pubbliche: Mullah Abdul Manan Omari

• Ministro delle risorse minerarie: Mullah Mohammad Esa Akhund

• Ministro dell’acqua e dell’energie: Mullah Abdul Latif Mansoor

• Ministro dei trasporti e dell’aviazione civile: Mullah Hamidullah Akhundzada

• Ministro dell’Università: Abdul Baqi Haqqani

• Ministro delle Telecomunicazioni: Najibullah Haqqani

• Ministro ai rifugiati: Khalilurahman Haqqani

• Ministro ai Servizi Segreti: Abdul Haq Wasiq

• Governatore della Banca Centrale: Haji Mohammad Idris

• Capo del Gabinetto presidenziale: Ahmad Jan Ahmady

• Ministro al Dawat-u-Ershad: Sheikh Mohammad Khalid

• Vice Ministro alla Difesa: Mullah Mohammad Fazil

• Capo di Stato Maggiore: Qari Fasihuddin

• Vice Ministro degli Esteri: Sher Mohammad Abbas Stanekzai

• Vice Ministro degli Interni: Mawlawi Noor Jalal

• Vice Ministro all’Informazione: Zabihullah Mujahid

• Vice capo ai Servizi Segreti: Mullah Tajmir Javad

• Vice capo (amministrativo) ai Servizi Segreti: Mullah Rahmatullah Najeeb

• Vice ministro all’anti-droga: Mullah Abdulhaq Akhund

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Nico Piro

Provo a dare voce a chi non ha voce, non sempre ci riesco ma continuo a provarci. Sono un giornalista, inviato speciale lavoro per... continua a leggere