Cominciamo con buona notizia. Aquila Omnia, il ponte aereo italiano sta funzionando al contrario di quello americano (dopo spiego il perchè) ma la situazione fuori dall’aeroporto si va deteriorando. Stamane sparatoria con 1 morto e 3 feriti Dinamica non chiara ma ricordiamo che fuori lo scalo ci sono uomini NDS (paramilitari dei servizi) saranno gli ultimi a partire ma sono anche i più odiati (operavano i raid notturni, dramma nel dramma bellico).
Intanto Taleb hanno diffuso questa foto: aeroporto in ordine ma quello nella foto è il versante civile di KIA (KBL) dal quale non partono voli di evacuazione. Sullo sfondo il terminal domestico dove alcuni collegamenti interni sono ripresi. In azione le forze speciali talebane, brigati 313 Badri ma torniamo agli italiani. Riscaldano il cuore i messaggi che sta ricevendo chi si sta silenziosamente impegnando per estrarre dal caos afghano giornalisti, producer, interpreti, personale che ha collaborato con l’Italia. Merito è del Ministero alla Difesa, della Farnesina e della nostra Ambasciata.
Senza entrare in dettagli, dico: se fosse con noi oggi, un collega sarebbe molto ma molto felice. Purtroppo Pino Scaccia, storico inviato del Tg1, se n’è andato qualche anno fa. Il suo/nostro collaboratore – foto – è in Italia, al sicuro. Pino l’ha protetto da lassù.
Da Nove Onlus apprendiamo del coraggio dei carabinieri paracadutisti del Tuscania che sono usciti dal perimetro “occidentale” per portar dentro dalla folla le donne dell’organizzazione (al Tg3 ne raccontai l’iniziativa “taxi rosa” per consentire alle donne di Kabul di spostarsi in autonomia e sicurezza) tutte vestite di nero con fascia rossa al braccio.
Qualcosa di simile lo raccontava, delle truppe britanniche, la corrispondente di PBS. Chiariamo: non si tratta di uscire e fare a spintoni in quel mare di persone per prendere i soggetti da evacuare. Si entra,armati, in territorio talebano. Alto rischio. Gran professionalità.
Perchè evacuazione americana non sta funzionando? Eppure stanno inviando anche voli civili oltre che gli enormi C17? Per via del SIV, il visto che per legge deve essere processato fuori dai confini nazionali (da qui l’ingorgo in Qatar che ha poi sospeso gli scali). Successivamente gli americani hanno deciso di “lavorare” gli Special Immigrant Visa all’aeroporto di Kabul e li hanno spediti via whatsapp ma generici, senza ID e nomi. Gli afghani hanno cominciato a passarseli e quindi tantissimi si sono presentati senza titolo all’aeroporto.
Ma il problema non è solo quello delle 18mila (13mila nelle ultime ore?) in attesa dentro il terminal. Ci sono famiglie separate, faccio un esempio che conosco:mamma e figlia in Canada, figlio in Italia. Inoltre i talebani sono stati tassativi il 31 agosto è la data finale per completare evacuazioni poi gli occidentali dovranno andar fuori (una risposta alle dichiarazioni di Biden sul prolungamento delle attività).
Tra le persone che stanno andando via ci sono tanti giornalisti. L’amico e premio Pulitzer Massoud Hosseini per esempio è all’estero. Ieri ha lasciato Paese l’amico Bilal Sarwary, ex-BBC poi freelance. E’ un disastro. Senza reporter l’Afghanistan scivola nel buio dove i regimi hanno mano libera.
Veniamo alla “resistenza”. Non si capisce bene cosa stia accadendo nè militarmente nè diplomaticamente. I tagiki del panshir hanno al tavolo delle trattative Abdullah Abdullah per governo di unità nazionale. Talebani hanno annunciato di avere accordo con Massoud jr smentiti ma certo è un segnale che qualcosa stia accadendo.
Ieri c’è stata una controffensiva talebana verso il Panshir. Secondo Saleh (ex-vicepresidente, ex-capo servizi afghani, uomo CIA, vero combattente e vera anima della resistenza) è fallita con centinaia di taleb uccisi. I talebani smentiscono.
Cerchiamo di capire operazione strategica: il Panshir è imprendibile ma è una sacca. La resistenza replica le manovre di epoca anti-sovietica. Push in uscita e usare valle Andarab per colpire la rotta logistica nord-sud più importante del Paese (Kunduz-Kabul) e bloccare il passo Salang (tunnel più alto del mondo).
Comunque sia, pare chiaro si vada verso governo unità nazionale a Kabul (lo chiedono Russia e Cina). I tagiki ci saranno con Abdullah, Massoud jr mollerà? Di certo Saleh non lo farà!
@abdsayedd racconta che l’uomo CIA Gul Agha si è schierato con i talebani, segno ulteriore che si va verso governo unità nazionale. Durerà? Facciata? La sintesi di twitter mi spinge a omettere sfumature. PRECISO: in Afghanistan questa non è fine certa della guerra, è conclusione di capitolo e un nuovo inizio. Previsioni? Impossibili.
A proposito vedo che Bernard Henry Levì (dopo Blair ieri) continua a dare suo contributo a favore della guerra, come aveva fatto in Libia. Vent’anni di Afghanistan dovrebbero essere insegnati a scuola, sono la riprova che i conflitti complicano i problemi non li risolvono .
Ieri mi sono imbattuto in un passaggio del mio “Corrispondenze Afghane”: “Mentre l’auto si allontana, ho la sensazione che la prossima volta che ci incontreremo sarà sempre a Kabul ma non dovremo nasconderci.” Era il 2018 e avevo appena incontrato in clandestinità a Kabul “Sharif Akhonzadah, uno dei membri del Consiglio politico dei talebani.“Guarda laggiù”. mi aveva detto: alza la mano e punta verso le montagne che circondano Kabul. “Quello è già territorio nostro”.
Nei giorni scorsi ho pubblicato un approfondimento sull’oppio e sui talebani come narcotrafficanti (non condivido tesi Saviano). Qui mia analisi.
Sul NY Times ho trovato questo studio che integra e conferma la mia lettura.
I suoi articoli fanno luce sulla complessità di un pezzetto del nostro mondo, e dei legami con tutto il resto. Ha da indicarmi un suo “omologo” che ci illumini con la stessa precisone dinamica la situazione dall’Europa? Grazie
Buon lavoro
Boris