Cominciamo con una domanda ricorrente: le risorse minerarie. Va detto che la principale risorsa afghana è la posizione, strategica sulle 2 principali rotte commerciali d’Asia. Non a caso il principale modello di business del Paese è pedaggio sui transiti di merci. Pagamento (tariffa fisse o sulle quantità trasportate) in cambio di sicurezza sul percorso. Per capirci (assieme alle donazioni dal Golfo) così i talebani hanno finanziato la loro guerra. Modello applicato anche all’oppio, che i taleb mai hanno prodotto in proprio (l’hanno fatto esponenti del governo più spesso) nonostante la narrazione Usa che di recente @robertosaviano (sbagliando) ha ripreso. Per approfondire, una mia analisi:
La narrazione dell’oppio afghano è sbagliata, proviamo a riscriverla – Nico Piro
Tornando alle risorse minerarie, ecco una storia stupenda. I sovietici avevano accordo con il governo; in cambio dei massicci aiuti forniti potevano sfruttare giacimenti di gas nel nord (smisero dopo intervento del ’79). I geologi russi fecero anche studi e scoprirono enormi giacimenti che la “loro” guerra rendeva però impossibili da sfruttare. Gli eroici dipendenti del servizio geologico afghano nascosero i faldoni con quelle ricerche e li passarono agli americani che applicarono a quelle ricerche la tecnologia moderna (satelliti tra le altre cose). Si scoprì quindi che gli afghani camminano su un patrimonio di rame, uranio, terre rare, litio ecc ecc. Era una novità assoluta per il Paese (epoca Karzai) che all’epoca dei Talebani attiró i petrolieri texani solo per transito di un oleodotto (di nuovo il modello dei pedaggi). Pipeline poi Costruita (quasi tutta) in epoca Ghani sotto il nome di TAPI. Sulla tentata intesa texani e talebani (e sui taleb 1.0) suggerisco lo straordinario volume di Ahmed Rashid, che è pure in scontato 👇
Libro Talebani – A. Rashid – Feltrinelli – Universale economica | LaFeltrinelli
Sul TAPI si veda 👇 questo riassunto wikipedia.