Durante i seminari di Mojo Italia si sono ripetute le domande sul tema dello “zaino” cioè dell’attrezzatura da usare sul campo, quale usare (evitando di portarsi dietro troppo o troppo poco), come trasportala e come renderla immediatamente accessibile in un lavoro dove pochi secondi possono fare la differenza.
Con questo post provo a fornire qualche dettaglio in più (anche a livello visivo) sul mio zaino, nella sua configurazione forse più complessa (quella utilizzata in Afghanistan) ma che è facilmente riproponibile in contesti meno complicati (dove magari non usare parte del carico, per esempio il pronto soccorso o certi attrezzi).
Prima di passare ai singoli dettagli, che illustro nelle didascalie della photogallery qui sotto, fatemi spendere due parole sul protagonista: lo zaino. Ho perso il conto, negli anni, di quante borse “messenger” (postino, insomma), zaini, valigie e casse tecniche ho provato alla ricerca del modello “giusto”. E’ una ricerca (quell per il Sacro Graal è una passeggiata al confronto) che assilla ogni inviato, video-reporter, filmaker.
Grazie all’aiuto degli amici di Mad Max Co. , che mi forniscono materiale ormai dal lontano 2007, la ricerca dello zaino “perfetto” mi sembra finita (per ora). Da circa un anno, sto usando il modello TT Modular 30 della Tasmanian Tiger, azienda tedesca specializzata in equipaggiamento militare e per forze speciali.
Per anni ho usato prodotti un’azienda concorrente, all’epoca sempre segnalatami da Mad Max, l’americana BlackHawk, ma devo dire che la “tigre” è un passo avanti per qualità dei materiali, progetto e sviluppo, peso ridotto senza compromettere la resistenza. Di questo zaino, dopo un anno di uso, posso dire che mi piace l’ergonomia e quindi il confort quando sta sulle spalle e la possibilità di poterlo personalizzare grazie ai pannelli velcro-molle interno, all’apertura totale del comparto e al sistema molle estero (il sistema molle è uno standard per dotazioni militari che consente di montare in sicurezza accessori su una “griglia”; di recente si è passati da una “griglia” intrecciata, a rilievo, ad una sistema “laser cut” cioè realizzata direttamente su un pannello unico di tessuto Cordura, un vantaggio perchè evita di esporre zaini o gilet tattici a pericolose “afferrature” quando in uso).
Trovato lo zaino giusto, il problema da affrontare era la sua personalizzazione per un uso media. Grazie all’esperienza di Massimo Zotti (adesso avete capito il nome Mad Max da dove arriva) sono riuscito a scegliere una serie di “contenitori” e accessori dal catalogo TT per ottenere il risultato di una borsa che contenesse il kit per girare necessario ad una giornata fuori – diciamo sopravvivenza 12 ore – senza dover tornare alla base, compatibile anche con ambienti “ostili”. L’obiettivo, però, non era solo avere un buon (e protetto) trasporto ma anche – se non soprattuto – un rapido accesso al materiale e un’organizzazione funzionale e intuitiva, che è indispensabile in situazioni di fretta, per non sottolineare quanto sia essenziale di contesti ben più movimentati dove accadono cose all’improvviso e senza avvisare.
Nella photogallery troverete i dettagli della personalizzazione.
Nella sacca centrale, ci sono anche una GoPro7 e i suoi accessori
Nella sacca centrale, ci sono anche una GoPro7 e i suoi accessori
La sacca contiene, tra le altre cose, una staffa per lo smartphone della Joby
La sacca contiene, tra le altre cose, una staffa per lo smartphone della Joby
Vista interna del porta schede
La sacca contiene, tra le altre cose, un porta schede SD stagno della Pelican
Sul lato opposto sacca con pannello trasparente, montata con velcro quindi facilmente estraibile
Kit filtri e portafiltri Nisi nella sua custodia
Kit filtri e portafiltri Nisi nella sua custodia
Sul fondo, un portaobiettivi
Sul fondo, un portaobiettivi
Le ottiche sono protette da Kurvd in gomma
Il portaobiettivi contiene una lente tele oppure due (in questo caso 50mm e 18mm). Protezione XXX
Il catalogo TT è ricco di accessori, per alt
Anelli di tenuta (buoni per cavi e simili)
All’interno sacca floscia con velcro
Contenitori vari per “minuterie”
Tasca a rete interna sulla patta frontale aperta
La patta frontale diventa anche un pannello per lavorare (per esempio con le ottiche) sul pulito in ambienti contaminati da polvere, sabbia, ecc. ecc.
La patta frontale diventa anche un pannello per lavorare (per esempio con le ottiche) sul pulito in ambienti contaminati da polvere, sabbia, ecc. ecc.
La rete esterna è utile per giacche e cappelli
La tasca esterna contiene l’indispensabile per il Mojo: filtri PolarPro Iris, cavellettino Joby, cavo e batteria ricarica
La sacca esterna l’ho personalizzata aggiungendo questa piccola luce, in alcuni contesti mi è stata indispensabile per trovare quello che cercavo nello zaino
La sacca è comoda per prendere subito tutto il necessario per il viaggio lasciando lo zaino nel compartimento sopra i sedili
In caso di viaggio aereo nella stessa tasca esterna inserisco una sacca assicurata con il velcro
La uso per passaporto, documenti in genere e contante
Preziosa la tasca esterna “segreta”
Kit primo soccorso a sgancio rapido, sull’esterno dello zaino
Sul fianco alcuni accessori per riporre il cavalletto e trasportarlo
Tirando la flag rossa si estrae un pannello che contiene due strumenti indispensabili nel primo intervento
Tirando la flag rossa si estrae un pannello che contiene due strumenti indispensabili nel primo intervento
Sul pannello ci sono le super-forbici Raptor di Letherman
In borsa ci sono anche occhiali balistici (antischeggia antiproiettile) Edge Tattica
Sul pannello c’è una tourniquet (dispositivo anti-emorragico)
Sul pannello ci sono le super-forbici Raptor di Letherman
E siamo pronti per ogni mezzo di trasporto, anche nel traffico di Kabul
E siamo pronti per ogni mezzo di trasporto, anche nel traffico di Kabul
Nella sacca centrale, ci sono anche una GoPro7 e i suoi accessori
Nella sacca centrale, ci sono anche una GoPro7 e i suoi accessori
La sacca contiene, tra le altre cose, una staffa per lo smartphone della Joby
La sacca contiene, tra le altre cose, una staffa per lo smartphone della Joby
Vista interna del porta schede
La sacca contiene, tra le altre cose, un porta schede SD stagno della Pelican
Sul lato opposto sacca con pannello trasparente, montata con velcro quindi facilmente estraibile
Kit filtri e portafiltri Nisi nella sua custodia
Kit filtri e portafiltri Nisi nella sua custodia
Sul fondo, un portaobiettivi
Sul fondo, un portaobiettivi
Le ottiche sono protette da Kurvd in gomma
Il portaobiettivi contiene una lente tele oppure due (in questo caso 50mm e 18mm). Protezione XXX
Il catalogo TT è ricco di accessori, per alt
Contenitori vari per “minuterie”
All’interno sacca floscia con velcro
Anelli di tenuta (buoni per cavi e simili)
Tasca a rete interna sulla patta frontale aperta
La patta frontale diventa anche un pannello per lavorare (per esempio con le ottiche) sul pulito in ambienti contaminati da polvere, sabbia, ecc. ecc.
La patta frontale diventa anche un pannello per lavorare (per esempio con le ottiche) sul pulito in ambienti contaminati da polvere, sabbia, ecc. ecc.
La rete esterna è utile per giacche e cappelli
La rete esterna è utile per giacche e cappelli
La tasca esterna contiene l’indispensabile per il Mojo: filtri PolarPro Iris, cavellettino Joby, cavo e batteria ricarica
La sacca esterna l’ho personalizzata aggiungendo questa piccola luce, in alcuni contesti mi è stata indispensabile per trovare quello che cercavo nello zaino
La sacca è comoda per prendere subito tutto il necessario per il viaggio lasciando lo zaino nel compartimento sopra i sedili
In caso di viaggio aereo nella stessa tasca esterna inserisco una sacca assicurata con il velcro
La uso per passaporto, documenti in genere e contante
Preziosa la tasca esterna “segreta”
Kit primo soccorso a sgancio rapido, sull’esterno dello zaino
Tirando la flag rossa si estrae un pannello che contiene due strumenti indispensabili nel primo intervento
Tirando la flag rossa si estrae un pannello che contiene due strumenti indispensabili nel primo intervento
Sul pannello ci sono le super-forbici Raptor di Letherman
Sul fianco alcuni accessori per riporre il cavalletto e trasportarlo
Sul pannello ci sono le super-forbici Raptor di Letherman
Sul pannello c’è una tourniquet (dispositivo anti-emorragico)
In borsa ci sono anche occhiali balistici (antischeggia antiproiettile) Edge Tattica
E siamo pronti per ogni mezzo di trasporto, anche nel traffico di Kabul
Provo a dare voce a chi non ha voce, non sempre ci riesco ma continuo a provarci.
Sono un giornalista, inviato speciale lavoro per... continua a leggere