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C’è sempre un’altra storia da raccontare

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Mojo Italia non ruota solo intorno a 21 seminari di alta formazione per giornalisti e videomaker, il festival ha anche un contest internazionale per opere video realizzate con lo smartphone.
Di seguito trovate i vincitori (con relativi link per vedere on line i lavori premiati), intanto ci tengo a condividere con voi le mie riflessioni sulle scelte della giuria, il perchè dei premi.

Sono molto orgoglioso di questa rosa di vincitori per diversi motivi.
In primo luogo perché sono tutte storie che non abbiamo e non avremmo visto sui grandi network (mainstream media) oppure sono state in onda solo per qualche giorno, per lo più in relazione alla polemica politica e alla stretta cronaca d’attualità (è il caso delle lotte dei pastori sardi).
Sono storie che sublimano l’essenza stessa del mobile Journalism, da Castelluccio allo Zambia, lo strumento smartphone presente nelle tasche di tutti noi consente di dare voce a chi non a voce, di raccontare storie altrimenti destinate a restare “untold”, non narrate.
Il livello tecnico del mondo Mojo italiano è incredibilmente cresciuto mentre sulla scena internazionale si affacciano i futuri protagonisti del Mobile Journalism, Paesi privi di una vera infrastruttura di produzione televisiva come appunto quelli africani e d’Asia.

VINCITORE CATEGORIA NEWS SHORT (SOTTO 5 MINUTI)

Emmanuel Mwape (freelance, Zambia)

ZAMBIAN CAB
Se non fosse arrivato questo lavoro mai avremmo potuto nemmeno lontanamente immaginare quanto una vita, un lavoro ed una dignità possano dipendere da una carriola costruita con rottami di ferro. Le vite degli altri raccontate con disarmante semplicità e, quindi, con enorme efficacia.


VINCITORE CATEGORIA NEWS LONG (SOPRA I 5 MINUTI)

Leonor Suarez (freelance, Spagna)

THE VOLCANO
Un grande tema resta grande anche se affrontato con un piccolo mezzo. Il risultato eÌ€ degno di nota e riesce a rendere idea e sensazioni della precarietà di una esistenza vissuta accanto a quella natura che l’uomo scopra di non poter imbrigliare

VINCITORE CATEGORIA STORYTELLING SHORT (SOTTO 5 MINUTI)

Maria Dolores Picciau (freelance, Italia)

SENZA RADICI NON SI VOLA
Poche parole, ma con il supporto potente delle immagini, per raccontare un piccolo mondo che vuol continuare a vivere – con i propri valori e la propria dignitaÌ€ – a dispetto dei processi globali che riducono tutto a numeri.

VINCITORE CATEGORIA STORYTELLING LONG (SOPRA I 5 MINUTI)

Ulkü Sönmez (freelance, Turchia)

SHALLOW
Qualità e tecnica da documentario classico, per la storia di due fratelli, con caratteri opposti, dei quali si racconta la vita di campagna. Il quotidiano, il rapporto con gli animali, ma anche la scoperta del sesso, il rapporto con la religione. Non ci sono effetti speciali, ma l’essenzialità del cinema turco. Lavoro di livello

MIGLIOR LAVORO ITALIANO – PREMIO MASTERCARD

Rosa Praticò (la Repubblica.it)

NOTHING IS TROWN AWAY
Con una narrazione semplice ma per questo ancora più efficace, l’opera ha saputo compiere una riflessione profonda su un’iniziativa virtuosa poco conosciuta, sul tema dell’uso e riuso dei materiali. Un racconto che ispira chi guarda, un progetto che contribuisce all’inizio di qualcosa di concreto ed efficace, qualcosa di priceless.

MIGLIOR LAVORO INTERNAZIONALE – PREMIO MASTERCARD

Philippe Bromwell (Rte, Irlanda)

CLEAN UP CRUSADER 
Un lavoro di standard tecnicamente elevatissimo, che con la sua essenzialità riesce ad entrare nel cuore dello spettatore e ad emozionare. La storia è un monito universale per iniziare un cambiamento positivo della società, partendo dalla salvaguardia dell’equilibrio ecologico delle nostre spiagge e dal dare nuova vita agli oggetti abbandonati. L’amore per la natura è qualcosa di unico. Ispirare il cambiamento attraverso il rispetto di essa è davvero priceless.

MENZIONI SPECIALI

Andrea Bernabeo (Freelance, Italia)

THE SUN OF THE INDIAN RESERVE
In uno scenario naturale che è parte preponderante della narrazione, un efficace spaccato di vita degli indiani d’America che rivendicano la nobiltà delle loro origini e il debito che con loro gli americani di oggi ancora non intendono onorare.

Alessandro Guarasci (Radio Vaticana – Vatican News, Italia)

STORIA DI TRE MIGRANTI
Il flusso continuo di storie di migrazione, che si mescolano e si sovrappongono tra loro, quasi sempre convogliate nel grande calderone dell’emergenza e quasi sempre avvelenate nel fiume della polemica politica, ha bisogno invece di riflessione e tranquillità. E queste tre storie, raccontate con grande nitore filmico, hanno il pregio di farci ragionare su volti, su punti di vista e su prospettive che vengono da lontano ma che ci sono più che mai vicine.

Luca Annovi (Freelance, Italia)

DALLA TERRA ALL’INFINITO
Un grande spettacolo della natura: la piana di Castelluccio, sui Monti Sibillini, con i suoi incredibili colori; un grande dispetto della natura: il terremoto che ha devastato questa magnifica terra. E poi ci sono gli uomini, che qui vivono e qui vogliono restare, con la coltivazione delle lenticchie ormai famose in tutto il mondo. La sfida, per chi vuole raccontare tutto questo, è stare, con i mezzi del mojo, al passo con la natura e rendere, con il filmato, quello che l’occhio umano coglie senza sforzo. Sfida vinta

LA GIURIA
I premi sono stati assegnati dalla giuria, presieduta con sapiente leggerezza dall’inviato del Tg1 Paolo Di Giannantonio. Con lui al lavoro: Pio d’Emilia, inviato di SkyTg24, Alessia Laudati, segreteria di Stampa Romana, i docenti e i ragazzi di del Coris – Università La Sapienza guidati da Christian Ruggiero, oltre al sottoscritto.

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Nico Piro

Provo a dare voce a chi non ha voce, non sempre ci riesco ma continuo a provarci. Sono un giornalista, inviato speciale lavoro per... continua a leggere