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“Bisogna andare avanti”

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Secondo le agenzie, sarebbero queste le parole che Alessandro Albamonte ha ripetuto a chi gli è vicino nel reparto di rianimazione dell’Ospedale Careggi a Firenze, dove il Capo di Stato Maggiore della Folgore è stato ricoverato d’urgenza dopo l’esplosione di busta-bomba che l’ha gravemente ferito giovedì scorso.
Ho subito scritto della sua vicenda che mi ha coinvolto personalmente, torno a scriverne perchè – al di là del seguire l’evolversi sanitario della vicenda – secondo me questa frase merita una riflessione.

Le parole di Alessandro, un comandante amato dai suoi uomini, giovanissimo per la posizione di comando raggiunta, mi hanno fatto molto pensare. Nell’Italia di oggi divisa come le curve di una stadio, a maggior ragione in un’ambiente con pochi “mezzi termini” come quello militare, sarebbero state concesse parole ben diverse a chi ha subito un attacco tanto stupido quanto vigliacco.
A chi ha subito ferite che purtroppo porterà con sè per il resto della vita sarebbero state concesse parole (ormai pubblicamente “sdoganate”) di rancore e di rabbia, le stesse che – per molto meno – sentiamo per esempio nei dibattiti in tv; dibattiti su temi cruciali per il futuro del nostro Paese mica su una partita di pallone…
Non lo dico solo per parlare della grande umanità di Alessandro che si conferma anche in queste parole, ma per dire che parole del genere vorrei sentirle più spesso in questo Paese. Vorrei più spesso vedere atteggiamenti costruttivi, appunto il guardare avanti…che si tratti di militari, di civili, di politici, di comuni cittadini.

Per il resto, nessuno sa quando il comandante Albamonte potrà uscire da quell’ospedale e quando potrà tornare al suo lavoro. Per questo e di nuovo: Auguri Alessandro!

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Nico Piro

Provo a dare voce a chi non ha voce, non sempre ci riesco ma continuo a provarci. Sono un giornalista, inviato speciale lavoro per... continua a leggere