Vivere, combattere, rischiare di morire per una canzone in Afghanistan…
Penso che difficilmente dimenticherò l’impressione che mi fece vedere quella lunga fila di ragazzi e ragazze di fronte alla “ballroom” dell’Hotel Intercontinental a Kabul, appena tornato da remote montagne afghane per ritrovarmi in quello che sembrava un pezzo d’occidente. E non meno impressione mi ha fatto rivederla in tv, ieri. Su Cult (canale 319 di Sky, il palinsesto se riuscite a navigarci dentro è qui) sta andando in onda il documentario vincitore del Sundance Festival, dal titolo “Afghan Star”, che ripercorre le storie della prima edizione della versione afghana di “American idol” o “X-Factor” giù di lì.
Quei ragazzi erano in fila per assistere alla finale di questo concorso canoro-televisivo che ha tenuto incollato alla tv (e alla tastiera del cellulare per il voto via sms) milioni di afghani. Il documentario (qui per il trailer) è da non perdere perchè racconta uno spaccato reale della società e dei giovani afghani oggi, tra voglia di libertà e ortodossia. Una generazione soprattutto alla ricerca di un’identità propria e diversa da quella dei genitori e di chi li ha preceduti in quella terra martoriata. Il tutto tra minacce, attacchi e pericoli constante che sottolineano il coraggio senza pari di quei giovani e sintetizzano le contraddizioni dell’Afghanistan di oggi, paese perennemente in bilico. Un quadro che non sempre l’informazione da tg riesce (o vuole) raccontare.
Per chi non riesce a vederlo in tv e si trova a passare per Roma, il documentario verrà presentato il 10 dicembre, alle 20.30 alla casa del cinema; tra gli ospiti uno dei protagonisti, Daoud Sediqi, presentatore del programma.
A proposito…il programma va avanti (tra mille anatemi) ma conserva lo stesso successo, per saperne di più clicca qui