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Finchè c’è guerra, c’è solo guerra

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Su #guerra e #pace in #Ucraina #Russia quello che sta accadendo sarebbe curioso se non fosse tragico. Mi riferisco alle camice aperte (in salotto) per mostrare il petto ai cannoni del nemico senza paura e in nome di principi sacri che fanno di noi dei veri uomini e dei veri alfieri della civiltà. Non ho mai visto negli ultimi vent’anni sostenere le ragioni di una sola (dico 1) causa in Italia con la stessa veemenza e fede incrollabile. Non è stato fatto sulle morti sul lavoro, sullo sfascio della scuola pubblica, su un Sud che cresce meno della Grecia, sul cambiamento climatico e la desertificazione di parti del Mezzogiorno, sulla gerontocrazia, sulla corruzione diffusa, sull’evasione fiscale, sulla crisi della sanità pubblica, sulla fuga dei giovani all’estero, sulla ricerca, sullo sfruttamento nelle campagne, sulla deMeritocrazia. Nulla.
Sul sostegno alla guerra invece, gli indignados sartoriali si fanno sfuggire lo spritz da bocca, accigliati perchè la vittoria dell’Ucraina è l’unica soluzione possibile per salvare la civiltà Occidentale e la democrazia, l’Europa e magari pure la ricetta originale dell’amatriciana, una questione identitaria e strutturale per la sopravvivenza stessa dell’Italia e della libertà.
E’ l’approccio del Pensiero Unico Bellicista per cui la guerra rigenera la nostra civiltà e se non sei proguerra, potresti essere talmente anti-italiano da mangiare gli spaghetti con il ketchup. Questa overdose di vibrata indignazione, emozionata riflessione, virile partecipazione sta ipotecando il dibattito politico in una maniera a mio avviso tragica. Rifiutando l’idea di qualsiasi compromesso (se solo ne parli ti trattano come un mercenario della Wagner) stanno prolungando un conflitto che non ha soluzione militare.
Stanno dopando l’Ucraina, facendogli credere che il sostegno occidentale sia a tempo indeterminato quando la lezione afghana (si sempre quella) ci insegna che l’Occidente risolve i problemi irrisolvibili con l’oblio.
La mia grande paura è il rischio che tra “n” anni di fronte ad una non sostenibilità da parte ucraina dello sforzo bellico (la Russia ha spalle più larghe per guerra d’attrito) si arrivi a compromesso ben peggiore di quello che si sarebbe potuto raggiungere dopo il ritiro da Kyev o negli otto anni precedenti. Di mezzo: decine di migliaia di vittime civili, la distruzione di un Paese, miliardi da trovare per la ricostruzione, il caos economico globale (pagato al solito dai Paesi poveri e dai poveri nei Paesi ricchi).

Chi chiede pace oggi vuole evitare che il prezzo del (inevitabile) compromesso sia più basso in termini di dolore, sangue innocente, destabilizzazione economica di quello che si potrebbe raggiungere tra “n” anni di guerra, sempre che intanto il conflitto non si ampli territorialmente (Kaliningrad è possibile scintilla) e non si arrivi all’incidente nucleare.“Combatteremo fino a che l’ultimo soldato russo avrà lasciato l’Ucraina” dicono opinionisti con l’elmetto recitando il mantra del sindaco di Kyev (un pugile quindi abituato alla logica del KO che qui però non funziona perchè le riprese non sono 11 e il gong potrebbe non suonare mai).
Io vorrei che tutti ricordassimo quelli che oggi sostengono che qualsiasi compromesso (che viene considerato uguale a “cedimento a Putin”) che tolga un solo cm quadrato a Ucraina sia un oltraggio solo a pensarlo. Quando il compromesso sarà inevitabile, cosa diranno questi signori? Faranno giravolta come con #DiMaio insultato da bibitaro (che vergogna togliere dignità a qualcuno per aver fatto un lavoro umile) e oggi riabilitato statista?
Sono gli stessi che quando USA invasero Afghanistan, no non era un’aggressione ma un’operazione anti-terrorismo (se ci pensate è stessa favoletta di Putin sull’Ucraina, non è un’invasione ma un’operazione anti-nazisti). Sono gli stessi che godono a vedere le scie luminose dei HiMars nei cieli ucraini dimenticando che quelle armi (come tutte le armi) saranno pure intelligenti ma sono guidate da uomini stupidi, non servono solo a liberare la patria dall’invasore ma, per forza di cose, uccideranno anche innocenti come sta accadendo in questi giorni a Donetsk, come accade in ogni maledetta schifosa guerra, che può essere giustificata ma mai sarà giusta, perchè la guerra è quanto di più ingiusto ci sia sulla faccia della Terra.

Sono gli stessi che, bava alla bocca, chiedono ai pacifisti: allora datecela voi la soluzione!
Come se non avessimo un ministero, pieno di diplomatici di professione specializzati nel tessere accordi. Come se non fosse lecito esprimere un orientamento politico: vogliamo la pace. Come se quando siete al ristorante e ordinate un piatto di risotto al cameriere non dovete solo dire “un risotto grazie” ma recitargli a memoria anche la ricetta, con dosi in grammi perchè del resto voi mica siete clienti, siete lo chef.

Maledetti pacifisti, la colpa è sempre vostra, sarà così anche quando i bellicisti molleranno l’Ucraina al suo destino.

Un caro abbraccio,
Nico

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Nico Piro

Provo a dare voce a chi non ha voce, non sempre ci riesco ma continuo a provarci. Sono un giornalista, inviato speciale lavoro per... continua a leggere