Tra Al Qaeda (alleata dei taleb) e l’ISKP (nemico dei taleb) molti temono che l’Afghanistan torni ad essere una rampa di lancio per attacchi terroristici nel resto del mondo. Quanto è fondata questo timore? Cominciamo da qui 👇
Afghanistan Isn’t Good Terrorist Real Estate
L’analisi ci ricorda una verità mai troppo raccontata: l’11/9 ha avuto poco a che fare con l’Afghanistan (più con Germania, Arabia, Cyberspazio e la stessa america) e il monito del 7/10 (inizio dell’invasione americana) è ben presente nella memoria taleb. Aggiungo io che dopo 11/9 spostarsi da un Paese all’altro, nell’era della sorveglianza globale, per soggetti “attenzionati” è molto più difficile che 20 anni fa. Ieri l’Emirato ha orgogliosamente fatto sapere che l’emissione dei passaporti è ripresa.Piccolo dettaglio, chi è responsabile dell’iter?
L’avevamo scritto alla nomina del governo. Il @LongWarJournal lo evidenzia: Sirajuddin Haqqani (terrorista per l’FBI sulla cui testa pende una taglia di 10 mil$). Insomma il rischio è che i passaporti vadano alle persone “sbagliate”.
Il pericolo terrorismo è reale però per alcuni Paesi confinanti. Cominciamo con il Tagikistan che sta dando i segnali più forti di preoccupazione (anche per conto della silente Mosca? possibile). Da anni i gruppi terroristici tagiki fanno base oltre confine, cioè nel nord afghano. Secondo questo articolo, nelle ultime settimane i taleb avrebbero armato i terroristi tagiki con veicoli ed equipaggiamento americano. Nella stessa parte d’Afghanistan, nord-est, c’è anche il “corridoio” una lingua di terra che venne “inventata” in epoca coloniale per evitare che Russia e India Britannica si toccassero. Quel “corridoio” porta direttamente in Cina e la Cina teme che possa fare da base ai terroristi uiguri già presenti nell’area.
Taliban Said To Have Rearmed Tajik Militants And Moved Uyghur Fighters From Chinese Border
Taliban ‘Removing’ Uyghur Militants From Afghanistan’s Border With China
Nonostante la comune fede e militanza, i talebani avrebbero cacciato gli uiguri dal “corridoio” spostandoli altrove, in quella che pare una mossa coordinata con Pechino (che è quello rimasto più attivo tra i potenziali alleati dell’Emirato o comunque tra i Paesi non ostili). In questi giorni i talebani stanno conducendo un’operazione nel Panshir per colpire quel che resta della resistenza prima dell’arrivo della neve che, come da tradizione, chiude la stagione dei combattimenti. Mentre l’ NRF continua a cercare il sostegno di Washington, segnalo questo articolo di @ForeignPolicy che spiega bene come finanziare la resistenza significherebbe condannare l’Afghanistan ad una nuova guerra civile e ci trascinerebbe gli Usa dentro.
Don’t Arm the Afghan Resistance
Anche oggi NON dimentichiamo che da 18 giorni le bimbe afghane non vanno a scuola (nonostante la piccola eccezione di Kunduz) e che migliaia di afghani a rischio aspettano #corridoiumanitari nascosti o tentando di fuggire oltre frontiera. Abbandonati dall’Occidente. Segnalo questo tweet: soldati taleb che parlano delle difficoltà legate alla povertà ma non cambia il loro entusiasmo per l’Emirato. Da un lato è la chiave del successo taleb contro il governo, dall’altro…quanto durerà con l’arrivo di una devastante crisi economica?
#Taliban soldiers' comments/communication on FB in the below screen shots telling story of their (&their families') extreme #poverty& economic problems but high morale for continuation of their duties under #IEA.
Note: The main reason behind collapse of #Republic was #corruption. https://t.co/0kZ6RSTgYl— Afghan Analyst (@AfghanAnalyst2) October 6, 2021
La caduta di Kabul ha lasciato la CIA senza “assetti” in Afghanistan ma il problema sembra più generale secondo questa esclusiva del @nytimes (domanda perchè una comunicazione tanto segreta su assetti compromessi viene fuori proprio ora?)
Captured, Killed or Compromised: C.I.A. Admits to Losing Dozens of Informants
A @Rvaticanaitalia nel programma di @AGuarasci si è parlato di Afghanistan in vista del G20 dei prossimi giorni, anche con il mio contributo 👇 qui per riascoltare
Appuntamenti:
7/10 a #Torino al Cine Barretti si proietta il mio documentario “Un Ospedale in Guerra”.
Domenica 10/10 a #Lodi (Milano) al Festival della Fotografia Etica (Museo Paolo Gorini in via A. Bassi, 3) alle ore 17. Parliamo di 20 anni di guerra e dell’esempio di Gino Strada