Quella di ieri è una giornata da segnare sul calendario di questa nuova stagione afghana. Per la prima volta dopo settimane di pace c’è stato un attacco kamikaze a Kabul. È stata colpita la cerimonia della madre di @Zabehulah_M33 il portavoce talebano
Dopo l’esplosione in Moschea (almeno 12 morti) c’è stata un’operazione notturna contro una presunta cellula dell’ISKP il braccio locale dell’ISIS nella zona nord della capitale. È un brutto segnale. Da un lato in talebani stanno ingoiando la loro stessa medicina, quegli attacchi contro i “soft target” (come una Moschea appunto) gli stessi che loro hanno condotto per anni e che sono difficilissimi da prevenire e fermare.
Dall’altro, l’ISKP si conferma capace di colpire con attacchi ad alto impatto mediatico. È un mostro ferito ma non è morto. Nei prossimi mesi la crisi economica e il collasso delle finanze pubbliche potrebbe creare le condizioni per passaggio di truppe talebane nelle fila ISKP e così una nuova guerra scoppierebbe. A pagare al solito i civili. Tra l’altro non dimentichiamo che dalla caduta di Kabul la fine della guerra (o solo pausa?) ha appiattito la curva dei morti innocenti, gonfia per più di 20 anni.
Ieri si era diffusa la voce di truppe cinesi a Bagram, l’enorme base militare a nord di Kabul, prima sovietica poi americana. Notizia smentita dal governo che ha spiegato che ad accendere le luci della base erano stati proprio i talebani. Comunque sia se i talebani dovessero vincere la resistenza di Paesi con i quali hanno da tempo legami ma che sembrano ora molto freddi (Iran e Russia in primis, più aperturista la Cina) sarà proprio BAF la base per ricevere cargo di aiuti. Base per forze cinesi? Difficile almeno in via palese sarebbe una provocazione troppo forte per gli Usa quasi come i movimenti militari vicino Taiwan. Vedremo.
Cultural Ministry Says No Chinese Troops at Bagram | TOLOnews
Circola questo video da una manifestazione parigina della #NRF in cui un oratore ipotizza una sorta di alleanza con l’ISKP (Daesh) in ottica anti-taleb.
In #Paris the French-backed Resistance Front is publicly recruiting for #ISIS in #Afghanistan pic.twitter.com/TgQTQlsWJS
— nunn.asia (@nunnasia) October 4, 2021
Una vera follia.Resto in attesa di una presa di distanze da parte del NFR arriverà?
NDR: la presa di distanze è arrivata (molto formale)
Ahmad Sha Fareed is not a NRF member, specifically he is not the NRF’s representative in France. his opinions & views are in no way affiliated with our platform.
احمد شاه فرید هیچگاه عضو و خاصتاً نماینده جبهه مقاومت ملی در فرانسه نبوده و باورهایش شدیداً با ج.م.م مغایرت دارد.— Ali Maisam Nazary (@alinazary) October 4, 2021
Vedete queste foto? Sono circolate alla grande ieri sera a documentare l’operazione taleb anti-iskp a Kabul. Sono false. Sapete perchè sono diventate virali? Perchè mancano giornalisti. 👇 Il 70% delle testate in Afghanistan ha chiuso come testimonia la ricerca dell’associazione dei giornalisti.
Afghan Media Activity Faces Sharp Decline: Report | TOLOnews
Women journalists called on the government to provide them job opportunities.
https://tolonews.com/afghanistan-174892
Come una preghiera o un mantra, quotidianamente dico: non dimentichiamo che da 16 giorni le bimbe afghane non possono andare a scuola. Non dimentichiamo che migliaia di afghani sono in pericolo e cercano di lasciare il Paese. Ecco uno dei tanti messaggi che ricevo ogni giorno.
Alcuni complottisti (e pure qualche influente cinofobico americano) hanno collegato la caduta di Kabul al patrimonio (non sfruttato) di minerali afghani agli appetiti della Cina. Questo articolo smonta tale lettura.
Afghanistan Is No Treasure Trove for China
The country’s mineral wealth remains largely theoretical.
Ogni anno faccio venti, trenta date (i New Trolls tremano!) per parlare di pace, guerra, Afghanistan. Torno da Gorizia-Palmanova-Udine-Modena. Nelle scuole ti dicono di non andarci perchè “i ragazzi non comprano libri”. Io ci vado lo stesso. Mi ripaga la loro reazione come quella che potete leggete qui.