Cominciamo con questo potente appello diffuso da @bsarwary di una bambina di Kabul che chiede di poter andare a scuola. Parla un buon inglese con un accento chiaramente influenzato da film e youtube vari.
È un “manifesto” a suo modo. Ve lo traduco:
“Le donne hanno gli stessi diritti. Chi sono questi talebani per togliere a noi questa opportunità e i diritti?!? Le ragazze di oggi sono le madri di domani e se le donne non hanno istruzione come possono insegnare l’educazione ai propri figli? Io sono della nuova generazione, non sono nata per mangiare dormire e stare a casa.
Voglio andare a scuola, voglio fare qualcosa per lo sviluppo del mio Paese.
Puoi immaginarlo? Come possiamo crescere se non c’è istruzione? Se non posso avere un’istruzione se nessuna ragazza in Afghanistan puó andare a scuola cosa ne sarà della prossima generazione? Se non saremo istruite noi non avremo un ruolo e saremo solo come dei ciechi in questo mondo”.
Da sabato scorso le scuole superiori hanno riaperto dopo un mese di stop tranne che le scuole e le classi femminili. Per i talebani non è una “messa al bando” ma solo un provvedimento temporaneo per organizzare le cose. Diversi giorni dopo puzza sempre più di balla o comunque frutto dello scontro interno al movimento. Alcuni elementi del video: la bimba e le sorelle hanno la divisa delle scolare afghane, c’è anche il fratellino. Sui cartelli la scritta “Afghanistan Libero”. Il video è girato a Kabul perchè sullo sfondo chi conoscendo la città si vede tv hill, la collina delle antenne (temo quindi per la famiglia).
Questo articolo è molto importante perchè scritto da AJ che fonti qatariote e il Qatar ha preso il posto dei sauditi prr i talebani come partner del Golfo.
Taliban divisions deepen as hardliners seek spoils of war
Cosa dice? Che le divisioni ci sono e che – come ho scritto più volte – sono tra i diplomatici che si intestano successo guerra e chiedono politiche moderate (conoscendo i partner internazionali con i quali, aggiungo io, avevo pure preso accordi in tal direzione) e l’ala militare che è quella più conservatrice, conosce solo le aree rurali non gli hotel di Doha o Mosca e chiede – questo è elemento nuovo e importante che emerge dal pezzo – il bottino di guerra cioè case e auto dei potenti detronizzati. Ma non leggerei questa richiesta solo come fame da vittoria. I comandanti hanno bisogno di pagare loro miliziani altrimenti questo verranno reclutati da altri poteri(l’ISKP in primis). Lo dico dai primi giorni, i talebani con la crisi economica rischiano di perdere la pace dopo aver vinto la guerra, Non hanno soldi per pagare stipendi agli statali nè ai miliziani, di qui le razzie di cui si accenna nel pezzo 10/15
Segnalo questa intervista dell’AP di @Kathygannon ad un esponente della vecchia guardia taleb (l’unico giovane l’hanno messo al Cricket) che annuncia il ritorno di esecuzioni e punizioni temporali pubbliche. Negli anni ’90 i taleb a Kabul sospendevano la scuola e portavano I ragazzi allo stadio Ghazi per mostrare le amputazioni e condannati sparati in testa con l’Ak47 (immaginatevi quello che un fucile d’assalto può fare a un cranio a distanza ravvicinata) considerate parte dell’istruzione (da qui la “necessità” di cui si parla nel pezzo).
Taliban official: Strict punishment, executions will return
Oggi a Kabul cortei per chiedere sblocco riserve banca centrale e aiuti all’Afghanistan. Ma intanto nessuno Stato straniero ha riconosciuto Emirato, compresi Paesi musulmani si nota a Kabul che hanno normalizzato relazioni con Israele e nemmeno i 3 che negli anni ’90 avevano riconosciuto il primo Emirato. Insomma i talebani sono all’angolo (anche per via della vittoria interna di ala militare) ma tanto a pagare il prezzo di questo blocco sarà il popolo afghano.
Dal suo attico sugli champe elysees, @BHL l’intellettuale guerre-a-portè continua a fomentare conflitti che né lui né i suoi figli mai combatteranno. Incredibile che dopo le serenate che ha suonato a guerre fallimento in Libia e Siria gli si dia ancora spazio.
15/15
Sabato #25settembre mobilitazione on line di “Insieme si puó” con foto selfie e hashtag #StandWithWomenofAfghanista e –#InsiemeSiPuoXRawa
In piazza con @OBRItalia e @donneperledonne e altre organizzazioni