HomeAfghanistan9 settembre, aggiornamenti

9 settembre, aggiornamenti

Autore

Data

Categoria

Ieri in tarda serata il neo-ministro agli interni Serajuddin Haqqani (taglia di 5mil usd sulla sua testa) con la sua prima decisione pubblica ha vietato, di fatto, le manifestazioni di piazza sottoponendole ad una serie di irrealizzabili condizioni. Tutte le manifestazioni dovranno essere autorizzate dal Ministero alla Giustizia; slogan, tempi e modi dovranno essere comunicati alle autorità di sicurezza (quali? visto che la polizia non esiste più) con 24 ore di preavviso. Intanto le misteriose identità di personaggi rimasti in clandestinità per 20 anni cominciano, lentamente, a rivelarsi. Questa è la prima foto a circolare del figlio del Mullah Omar, fondatore dei talebani. Il mullah Yaqoob è ora ministro alla Difesa.

E-1CPiuXsAA9-mI.jpg

Il ministero alla Sanità non è stato assegnato, continua ad essere gestito da Wahid Majrooh (il suo nome però mancava dall’elenco dei ministri) nominato da Ghani a gennaio. Majrooh annuncia che il sistema è al collasso, sospesi aiuti internazionali.

‘Help us avoid a crisis’: A Q&A with Afghanistan’s health minister

E’ la conferma del dilemma afghano: aiutare un governo fatto di nemici e che picchia le donne in strada? O barricarsi nella propria “superiorità morale” e far soffrire milioni di afghani senza ottener altro in cambio? Sul punto ho scritto una mia riflessione.C7EB66B9-C67C-4466-A72C-B906C0CD2190.jpegNelle proteste di questi giorni a Kabul sono stati arrestati 14 giornalisti, 6 dei quali sottoposti a violenze, ad altri è stato impedito di filmare cortei e la reazione dei miliziani talebani. Ecco l’appello del Comitato per la Protezione dei Giornalisti

Non è decisione ufficiale ma, stando ad un’intervista della tv australiana al presidente della comm. culturale dei talebani, è probabile che si vada al divieto per #donne di fare sport. Cricket, pallacanestro e calcio erano molto praticati dalle donne.

Oggi #9settembre alle 17.30 alla Biblioteca Lazzerini di #Prato con @battiston_g e @annameli2 (io in remoto) parliamo di #AfghanistanL’evento è in diretta qui (YouTube).

E-1F8gJWUAMYGSV.jpg

Rompendo un silenzio di settimane l’ex-presidente Ghani nega di aver rubato 169 milioni di dollari americani e giustifica la sua fuga. È stato capace di mettere d’accordo talebani e anti-talebani, lo odiano tutti. Ha delle responsabilità enormi e con lui l’Occidente che gli ha dato credito.

E-1JRM7WEAIWFn3.jpg

Ghani ha la colpa di aver negato per mesi l’evidenza (avanzata talebana), di aver governato male (favorendo supporto ai talebani per malcontento popolare verso governo), di esser fuggito senza aver mediato governo di transizione. Un altro grande abbaglio degli Usa.
A proposito di governo mono-etnico, mi sono stati chiesti chiarimenti. Eccoli: l’Afghanistan è un mosaico di etnie. Le due principali sono pashtun e tagika, semplificando ci sono poi uzbeki, turcomanni e hazara (etnia di origine mongola che è mussulmana sciita non sunnita).
L’etnia pashtun detiene le leve del potere (sono i cosiddetti veri afghani) da secoli. Tutti i sovrani, capi di stato che si ricordino sono pashtun. Anche Karzai lo era ma dopo 2001 è cominciato il ventennio dei tagiki, che hanno occupato tutte le posizioni di potere. Così si è favorito il sostegno all’insurrezione talebana da parte dei pashtun. Sciocchezza epocale frutto dell’ignoranza (incapacità di capire complessa realtà afghana) occidentale. Oggi i talebani stanno consumando la loro rivalsa: su 33 membri del governo 1 uzbeko, 2 tagiki.
In Afghanistan da anni è boom della telefonia mobile (2019 22,5 mil utenze su 34/36 mil abitanti) grazie al #mobilejournalism #mojo abbiamo testimonianze di quello che accade. Gira voce che i talebani stanno per spegnere cellulari e rete dati. Vedremo

Parata dell’unità “forza vittoriosa” rifornita di equipaggiamento americano, preso al disciolto esercito nazionale afghano (ANA). In assenza di nemici sul campo di battaglia, principale avversario per i talebani è crisi economica contro la quale humvee e M4 servono a poco.

Sabato saranno 20 anni dall’attacco alle Torri gemelle, fonti sostengono che in quel giorno si svolgerà l’insediamento del governo talebano con tanto di cerimonie pubbliche. Il trionfo della nemesi storica e un plateale schiaffo all’America in una data simbolicaZabulov Simentov era l’ultimo ebreo di Kabul, l’ho incontrato dieci anni fa. Una persona amabile, per me, ma famosa per il suo pessimo carattere. Aveva deciso di restare a Kabul a custodire la sinagoga ma il rischio Isis l’ha spinto ad andar via 

Last member of Afghanistan’s Jewish community leaves country

Custodiva la sinagoga nella strada dei fiori (ne parlo in “Missione Incompiuta”) inaugurata negli anni ’60 dal re Zahir Shah. Per inquadrarne la storia segnalo questo reportage sulla torah scomparsa di fine 2019👇di @Emran_Feroz

Afghanistan’s Last Jew Gets Ready for the Taliban—Again

Perfetto esempio di ipocrita fanatismo politico: il trumpiano Waltz che attacca Obama per aver scambiato 5 talebani (oggi al governo) con il soldato prigioniero Bowe Berdgahl. Con accordi di Doha, Trump ha obbligato governo afghano a liberare non 5 ma 5000 prigionieri talebani.

A proposito di 11/9 (motivo per cui venne invaso Afghanistan) Biden manterrà la promessa di togliere il segreto sul ruolo dei sauditi in quegli attentati? Dopo Khassogi cosa resta da difendere di reputazione del miglior alleato Usa in Medio Oriente? Se lo chiede il Washington Post per cui Khassogi lavorava.

Nonostante divieto si segnalano manifestazioni di donne contro i taleb in tutto il Paese. No video e foto. Bloccata rete mobile? Come scrivevo sopra questo sarebbe l’ordine. Aspettiamo per capire.
Intanto manifestazione donne pro-burqa e pro-taleb 👇 dichiarazione in inglese

 

Il 9/9 del 2001 veniva ucciso Ahmad Shah Massoud, in Afghanistan cominciava l’operazione che culminó negli attacchi dell’11 settembre. In Panshir la sua tomba è stata danneggiata. Talebani e resistenza si incolpano a vicenda

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Nico Piro

Provo a dare voce a chi non ha voce, non sempre ci riesco ma continuo a provarci. Sono un giornalista, inviato speciale lavoro per... continua a leggere