Cominciamo gli aggiornamenti dall’attentato di due giorni fa. Ricorderete che erano state segnalate diverse esplosioni (sei in totale) e che si era parlato di due attentatori suicidi e di un conflitto a fuoco, in gergo “attacco complesso” fonti militari.
Anni di attentati del genere ci hanno insegnato che è sempre difficile ricostruire quello che è accaduto, è difficile persino contare i morti (intanto arrivati a 170, per ora, ma i feriti gravi che muoiono negli ospedali ad un certo punto si smette di aggiungerli al bilancio).
Il Pentagono ha spiegato che l’attacco è stato condotto da un solo kamikaze, in linea con la rivendicazione dell’ISPK che identificava l’attentatore in Abdul Rahman Al-Logari non in due persone.
Altre esplosioni udite da tutti? Erano parte delle “retrograde operations”, gli USA stanno distruggendo il più possibile della propria presenza in Afghanistan, equipaggiamento (continuo a pensare che a ritiro effettuato ci saranno bombardamenti per distruggere dotazioni abbandonate dall’esercito afghano in particolare velivoli) ma anche documentazione.
Il NY Times offre dettagli distruzione“Camp Eagle” la base CIA all’interno dell’aeroporto, evidentemente piena di documentazione sensibile ma anche luogo di black ops e detenzioni nel tragico stile della cosiddetta “guerra al terrore” che ha usato il terrore (arresti illegittimi, torture, detenzioni arbitrarie, interrogatori estremi).
Nelle ultime ore gli Stati Uniti, usando un drone reaper (partito dal Pakistan?), hanno compiuto il primo atto di rappresaglia contro l’ISKP (per favore non usiamo ISIS-K che funziona in inglese ma non significa nulla) secondo i militari l’obiettivo è stato distrutto e non ci sono vittime civili ma non dimentichiamo che la guerra dei droni ha fatto tante vittime innocenti e eliminato pochi terroristi. Inoltre gli americani contro i tunnel dell’ISKP in passato sperimentarono (del resto Afghanistan è un poligono no?) la MOAB la più potente bomba convenzionale sul pianeta e il risultato fu nullo. Avremo più dettagli nelle prossime ore, l’obiettivo colpito è nella provincia di Nangharar storica base ISKP ma la mia modesta impressione è che si tratti solo di un gesto politico e per l’opinione pubblica Usa non un attacco per prevenire attentati come lo chiama il Pentagono. Semplicemente perchè USA in questa ritirata hanno perso tutti gli assetti di intelligence. E’ un paradosso ma come stanno collaborando all’aeroporto con i talebani, che nel 2001 erano venuti per combattere, ora gli USA potrebbero dipendere proprio da talebani per avere intelligence su ISKP. Era già capitato nell’ultima fase di guerra all’ISKP, ufficialmente senza contatti diretti ma solo intercettando conversazioni radio talebani durante loro offensive per appoggiarle dal cielo.-Non condivido le analisi che identificano clan Haqqani con ISKP per quanto il clan sia potenza reale e oscura, tra crimine e jihad. Non avrebbero mai colpito Kabul quando a capo della sicurezza della città c’è uno dei suoi,
Khalil Al Rahman Haqqani (taglia Usa è di 5mil dollari)
Attacco è ennesimo segno dell’inadeguatezza dei talebani a gestire uno Stato. Hanno miliziani, bravi in imboscate e battaglie, incapaci gestione ordine pubblico e lo hanno dimostrato all’aeroporto ma anche in episodi come questo, pura violenza inutile per gestione traffico.
Ora il combinato disposto di questa incapacità nel gestire ordine pubblico e sicurezza assieme al fatto che stanno rimuovendo i muri anti-esplosione in tutta la città (un incubo di questi anni) è un catalizzatore perfetto per nuovi tragici attacchi contro civili.
Ripeto spesso che tragedia dei conflitti dimenticati è che i morti diventano numeri, perdono identità, volto, storia.
Applausi al WashPost per questo straordinario esempio di giornalismo, la storia di Fadà caduto dal cielo aggrappato ad un sogno e ad un C17.
Ma resta problema di fondo il più grande ponte aereo della storia è successo operativo ma è fallimento umanitario. Troppi sono rimasti indietro perchè non sono entrati in liste o non sono arrivati in aeroporto. Lo testimoniano mess come quelloo diCameron HB Kerr e quelli privati che stiamo ricevendo.
Questo fatto ci impone di continuare a lavorare per stabilire #corridoiumanitari (p.e. seguendo il modello di Sant’Egidio) al riguardo i talebani hanno dato rassicurazioni ma è chiaro che deve operare diplomazia come ha fatto già Germania sempre se l’aeroporto di Kabul riprenderà a funzionare ad evacuazione finita. Intanto fonti talebane ieri sera hanno fatto sapere di essere entrate in parte dello scalo (dalle foto diffuse è il versante civile).
Intorno all’aeroporto, se la folla non c’è più come confermano le foto satellitari di Maxar
Comunque il terrore intorno alla scalo non cessa video come mostra il video di @MuslimShirzad (lo pubblico nel post FB che allego sotto).