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Aggiornamenti 26 agosto

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Cominciamo dal dramma dell’aeroporto, per quanto si stiano intensificando anche le operazioni di estrazione in città ad opera delle forze speciali (tollerate dai taleb?) ci siano delle navette organizzate (comprese quelle del mercenario Erik Prince della ex-blackwater, al modico prezzo di 6500 dollari a persona) intorno all’aeroporto resta il dramma. Fonti sul posto riferiscono che stanotte è stato aperto un gate (segno forse dell’arretramento del perimetro occidentale) c’è stata una gran calca con feriti. Sono le ultime 24ore per le evacuazioni, questo pare chiaro. Poi ci saranno ultimi voli Usa. Evacuare circa 6/7000 unità tra militari e personale diplomatico che ha curato sin’ora l’exfil degli afghani non è come spegnere la luce, chiudere la porta è andarsene. E’ un’operazione nell’operazione, richiederà tempo.


Ma ricordiamo dramma di chi vuole fuggire e non ci riesce. Continuo a ricevere (impotente) strazianti messaggi di aiuto, ne pubblico alcuni (in forma anonima) x ricordare che in mezzo al risiko della politica internazionale c’è vita persone. Ponte aereo, il più grande della storia, sarà ricordato come successo logistico ma fallimento umanitario. Troppo poco tempo troppe persone da evacuare nonostante sforzi straordinari (anche di Difesa e Ministero Esteri italiano).

Finita l’evacuazione si apriranno due scenari:
1) gli ultimi scampoli della guerra occidentale. Tra sabotaggi e bombardamenti, si cercherà di distruggere le dotazioni più preziose sulle quali i taleb hanno messo le mani come i black hawk. Come dimostra un video
 che circola sui social media.
I talebani non sanno usare elicotteri BH oppure i sofisticati A29 o i bradley pieni di elettronica ma sono tesori da vendere ad intelligence straniere per copiarne tecnologia per questo vanno distrutti. Vedremo come (p.e. all’aeroporto di Kabul c’è una grande base dell’ANAF)
2) Come ha già cominciato a fare ieri Germania bisognerà trattare corridoi umanitari con i talebani per lasciar partire “aventi titolo” rimasti indietro nella calca, con i voli civili. In cambio di aiuti. A proposito l’aeroporto riaprirà? Come negli altri settori produttivi i talebani non hanno personale specializzato. Hanno chiesto aiuto alla Turchia per gestire il controllo aereo all’Hamid Karzai International Airport. Sempre che dopo evacuazione Usa non venga chiusa la “strada” distruggendo – com’è probabile – gli apparati più preziosi, isolando Kabul.

Da giorni girano notizie di possibili attacchi ISIS (o meglio ISPK) a Kabul. I warning occidentali non ci hanno mai preso in vent’anni ma si tratta di uno scenario plausibile. Con 2500 dollari (tanto costa un kamikaze) Stato Islamico della Provincia del Khorasan, sconfitto militarmente dai talebani potrebbe tornare a colpire facilmente in mezzo alla folla ammassata all’aeroporto, riguadagnando attenzione mediatica, al solito sulla pelle di civili innocenti. Anche per questo nella mattina di stamane sono stati allontanati tutti dai gate dell’aeroporto.

Va anche detto che talebani stanno liberano Kabul dai T-Wall cioè dai muri
antibomba che da anni ne soffocano il panorama e il traffico, segno più visibile dell’assedio e dell’incapacità del governo di offrire sicurezza ai propri cittadini. Una mossa d’immagine importante (anche per la vita quotidiana) ma che espone tanti obiettivi a possibili attacchi ISKP.
“Vogliamo costruire il futuro e dimenticare il passato” ha detto Zabihullah, il portavoce talebano, nella sua prima intervista ad un media occidentale. Invita le donne a restare a casa nell’attesa che soldati taleb vengano addestrati a interagire con loro, cioè a non maltrattarle. Ha confermato che chi avrà passaporti e visti potrà lasciare il Paese. Ha precisato il ruolo del custode maschile per le donne (solo per viaggi superiori a tre giorni non per andare a scuola o al lavoro). La musica sarà vietata, lo ha confermato e il mio pensiero va alle ragazze, ai ragazzi, ai docenti del conservatorio di Kabul che ho visitato più volte e all’orchestra femminile Zohra. I soldati talebani comunque non devono essere addestrati (come dice Zabibullah) solo a interagire con le donne ma evidentemente anche con i giornalisti visti che questa mattina è stato picchiato (all’inizio si diceva ucciso, falso) nel quartiere di Shar-e-Now Ziaryaad. un videoreporter di Tolo News.
Torno a ripetere quello che dico da giorni: quando il 31/8 si spegneranno le luci la fine dell’evacuazione, andati via il grosso dei giornalisti per mettersi al sicuro, dell’Afghanistan sapremo pochissimo e non potremo fare pressione su taleb e suoi alleati internazionali per rispetto “civiltà” minima. I fatti di oggi sono gravi: Solidarietà!
La ragazza che vedete nella foto si chiama Selgai (respiro) è il miglior studente in assoluto d’Afghanistan, Per il secondo anno di seguito, il primato tocca ad una studentessa. Una bella notizia che rende ancora più angosciante il pensiero sul futuro 18/20
In 20 anni gli occidentali di Afghanistan hanno capito molto poco, vivendo in una bolla blindata. Ecco un farsesco-tragico episodio che sa di monito:la hot line
per le emergenze afghane era collegata (per un disguido tecnico) a un centro di riparazione per elettrodomestici.
Intanto a Kabul riaprono le banche ma ci sono file di ore, forse di giorni, per entrarci e non è detto che ci sia contante per tutti, probabili incidenti e i primi malcontenti per quello che sarà il più grande problema del governo talebano: l’economia.
La fuga dall’Afghanistan, comunque, non è solo via Kabul. Dal valico di Spin Boldak arrivano immagini di una folla enorme che prova a lasciare il sud dell’Afghanistan verso il Pakistan.

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Nico Piro

Provo a dare voce a chi non ha voce, non sempre ci riesco ma continuo a provarci. Sono un giornalista, inviato speciale lavoro per... continua a leggere