“Voi avete gli orologi noi il tempo” per anni l’hanno ripetuto i talebani mentre combattevamo i super-armati, iper addestrati e maxi proteinizzari soldati occidentali. Loro con una coperta addosso qualche residuato bellico sovietico e i sandali di gomma ai piedi mentre si arrampicavano su montagne dove nemmeno le capre passano. Vent’anni dopo i talebani entrano a Kabul in maniera sostanzialmente pacifica e senza ostacolare l’estrazione dello staff diplomatico internazionale e dei collaboratori locali (per la quale stanno lavorando quasi 5000 tra Us Marines e Paras britannici). E’ la storia che si compie in un cerchio perfetto.
La Russia non chiuderà la sua ambasciata, forte del rapporto con i talebani (da anni si preparavano a questo) e il ritiro del 1989 è rimosso dall memoria. Lo storico comandate militare Mullah Baradar – uno degli ultimi diretti collaboratori dell’emiro Omar, trasformatosi in un diplomatico internazionale negli ultimi tre anni – sta tornando nel Paese. Sarà il nuovo presidente. Ieri pomeriggio i talebani avevano preso Mazar-i-Shari poi nella notte la capitolazione di Jalalabad che ai talebani serve soprattutto in chiave anti-Isis (Ispk), ultima città nelle mani del governo.
“Voi avete gli orologi noi il tempo” i talebani a Kabul
Come scrivo da giorni, l’assalto a Kabul (o meglio la pressione sulla città) è stato dato via est, il versante logisticamente migliore.
Abdullah riuscirà ad avere un ruolo nel
Governo? Sarà un vero governo di transizione? I talebani rivogliono l’emirato come negli anni 90 ma non faranno gli errori dell’epoca quando vennero riconosciuti solo da tre Stati. In questi anni non sono cambiati ma hanno imparato a comunicare e a fare diplomazia.
L’Afghanistan è oggi stabile? All’apparenza sì del resto quando nel ’96 i talebani arrivarono a Kabul vennero accolti come liberatori dopo i massacri della guerra civile ad opera dei mujaheddin. Poi sappiamo com’è andata a finire. Una guerra civile è possibile? Negli anni ’90 c’erano i signori della guerra oggi sono vecchi e “grassi” (ingozzatisi dei soldi rubati all’Occidente) e un nemico non si vede ma i talebani non hanno toccato nè il Panshir nè Bamyan, riusciranno ad evitare una guerra civile? In Afghanistan tutto è possibile, niente è scritto e i trionfi di oggi diventano i disastri di domani. Aspettiamo, vediamo senza dimenticare peró che nel “risiko” delle ultime settimane sono morti un numero non calcolato di civili, che ci sono migliaia di feriti e centinaia di migliaia di sfollati, che le rese dei conti sono già cominciate. in Afghanistan tutto è possibile, niente è scritto tranne che le vittime sono sempre le stesse e sono sempre dimenticate da tutti.
Nico Piro
Provo a dare voce a chi non ha voce, non sempre ci riesco ma continuo a provarci. Sono un giornalista, inviato speciale lavoro per... continua a leggere