Il mio prossimo libro sull’Afghanistan รจ pronto e sta per essere spedito a chi lo ha preacquistato mentre si prepara un lungo book tour in giro per l’Italia (qui per le prima date). Nell’attesa che arrivino le prime copie dalla tipografia vi anticipo il titolo e altre informazioni utili:
CORRISPONDENZE AFGHANE
Storie e persone in una guerra dimenticata
Questo libro racconta di cosa sta accadendo in Afghanistan, dando voce a storie e persone che vivono in mezzo ad un feroce conflitto tra disperazione, sorprendente resilienza e voglia di guardare al futuro.
In Afghanistan la guerra non รจ finita dopo il ritiro del grosso delle truppe occidentali nel 2014, come invece il grande pubblico รจ spinto a credere dal silenzio dei media e della politica.
Nonostante i miliardi spesi e le vite sacrificate dallโOccidente (Italia compresa) per un conflitto piรน lungo della Seconda guerra mondiale, lโAfghanistan รจ nel caos: il numero di vittime civili ha raggiunto il suo massimo storico, la produzione di oppio non รจ mai cosรฌ alta, il corrotto governo โdemocraticoโ controlla solo metร del territorio, gli americani sono pronti a riconsegnare il Paese ai talebani; gli afghani sono pronti ad una nuova grande fuga verso lโestero.
Per scrivere questo libro sono stato in astanterie sporche di sangue fresco; ho visitato covi nascosti in bella vista; attraversato umili botteghe dove si trattavano affari da milioni di dollari; camminato in uffici prestigiosi popolati da grandi corrotti; scelto i melograni migliori al bazar di un villaggio crocevia della guerriglia; comprato del caldo pane nan da vecchi appollaiati dentro vetrine con la tv accesa; bevuto tรจ il cui fumo caldo ha sciolto la diffidenza delle persone che me lโavevano versato;ย viaggiato su pick up delle truppe afghane come un bersaglio mobile; infilato le mani nella stessa ciotola di riso e montone con giornalisti, intellettuali, talebani, tagliagole, trafficanti di pietre preziose e reperti archeologici, infiltrati dei servizi segreti, padri di famiglia, mercenari, guardie private, poliziotti, politici, atleti, medici, infermieri, feriti, rifugiati e aspiranti tali, vedove e orfani di guerra. In una parola con il popolo afghano, che mi ha sempre trattato come uno di loro; di questo privilegio non posso che essere grato al destino.
NUMERI CHIAVE, I FATTI DI CUI PARLIAMO E CHE NON VI HANNO RACCONTATO DI UNA GUERRA DIMENTICATA
Nel 2018 sono stati uccisi 3.804 civili afghani nel corso di combattimenti e attentati, 7.189 i feriti
Nel primo semestre del 2019, forze governative e bombardamenti americani hanno ucciso piรน civili che i talebani e lโISIS
Ogni giorno in Afghanistan vengono uccisi almeno 25 tra soldati e poliziotti
La guerra al terrorismo in Iraq, Afghanistan e Pakistan ha fatto 507mila morti tra il 2001 e il 2018
Nel 2018 sul Paese caccia, bombardieri e droni americani hanno sganciato 7,362 ordigni, un record storico
Gli Stati Uniti hanno speso oltre 100 miliardi di dollari per la ricostruzione in Afghanistan, piรน che con il piano Marshal per aiutare lโEuropa nel dopoguerra
Nel 2000 in Afghanistan sono stati coltivati circa 82mila ettari a papavero da oppio, sedici anni dopo, nel 2017, si รจ passati a 328mila ettari
Non solo coltivazione di oppio, nel Paese si raffina sempre piรน eroina e si producono metanfetamine a basso costo, mentre la tossicodipendenza sta diventando unโemergenza nazionale
Nel secondo trimestre del 2019 si sono contati 6,445 EIA (enemy-initiated attacksย ovvero scontri a fuoco, esplosioni di IED, fuoco indiretto e cosรฌ via), in media una 70na di attacchi della guerriglia al giorno senza considerare le operazioni avviate dalle forze governative e dagli alleati americani
Dopo il ritiro delle truppe occidentali della colazione Isaf a guida Nato nel 2014, restano in Afghanistan 17.148 soldati stranieri per la missione Resolute Support piรน almeno seimila militari della missione americana anti-terrorismo Freedomโs Sentinel.
In Afghanistan, per lโaddestramento delle forze locali, operano circa 1000 soldati italiani
Non esistono dati certi sulle milizie al servizio della CIA, spesso accusate di esecuzioni sommarie di civili innocenti durante i raid notturni
LโAfghanistan รจ il Paese piรน pericoloso al mondo dove lavorare come giornalista, nel 2018 sono stati uccisi 15 reporter
Il governo controlla solo il 55% del Paese, i restanti distretti sono sotto controllo talebano oppure โcontesiโ tra combattimenti e continui rovesciamenti di fronte
In Afghanistan, ci sono oltre tre milioni e mezzo di IDP, ovvero di sfollati, profughi interni in fuga dalla guerra: circa il dieci per cento della popolazione
Gli afghani, dopo i siriani, sono secondi per numero di richieste dโasilo in Europa
Nellโestate del 2019, dopo mesi di trattative, gli americani sono stati sul punto di firmare la pace con i talebani, di fatto sacrificando il governo โdemocraticoโ e diciotto anni di campagna sulla libertร di stampa, dei diritti delle donne, del diritto al voto
L’AUTORE
Nico Piroย รจ un inviato speciale della Rai, lavora per il Tg3. Si occupa di crisi e conflitti, tentando di dare voce a chi non ha voce nelle aree piรน complesse del pianeta.
Da anni segue lโAfghanistan, Paese dove ha viaggiato in lungo e largo: da solo, con organizzazioni non governative, guerriglia, truppe occidentali, forze di sicurezza locali e, soprattutto, con il popolo afghano.
Nel 2016 ha pubblicato โAfghanistan Missione Incompiuta 2001-2015โ.
Per il suo lavoro ha ricevuto: il Premiolino, il Premio Ilaria Alpi, il Premio Luchetta, il Premio Alberto Jacoviello, il Premio Frajese, il Premio Marco Luchetta, il Premio Giancarlo Siani.
Si occupa di nuovi linguaggi e strumenti per il giornalismo. Tra le sue opere: โCome si produce un Cd-Romโ (1997, Castelvecchi); โCyberterrorismoโ (1998, Castelvecchi) โMojo Mobile Journalismโ (Cdg 2018).
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[…] attendiamo l’arrivo delle prime copie del mio nuovo libro sull’Afghanistan dalla tipografia, grazie all’entusiasmo di tante persone a cui sta a cuore il racconto della […]