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L’estate di Mosca

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La manifestazione di sabato a Mosca è stata una grande prova di forza per il movimento, che sembrava esser stato fermato ma, invece, ha sfidato i divieti delle autorità e lo spettro di una pesantissima repressione poliziesca e giudiziaria. In piazza (anzi sul boulevard) ho visto tante ragazze e ragazzi, sono loro la grande novità. Molti dall’Italia mi chiedono se venga scalfito o meno il potere di Putin.
La risposta non può che essere articolata:
1) Putin è in calo di popolarità ma, nei sondaggi è al 60% non poco
2) Mosca e le città in genere non vanno confuse con le aree rurali anche se pur sempre – si stima, con le città satellite – 1 russo su 4 sia moscovita
3) La crisi economica sta pesando, aumentano i divari con l’aumento di numero dei super-ricchi e con più cittadini sotto la soglia di povertà
4) Putin ha portato la Russia fuori dal caos degli anni ‘90 (post crollo Urss), in nome di quei terribili anni i russi sono stati pronti ad accettare meno libertà politica a fronte di ordine e sicurezza
5) Sui giovani che non hanno vissuto quegli anni, lo spauracchio del ritorno al caos non fa presa. Quest’estate loro hanno dato la svolta al movimento trasformandolo da protesta per l’esclusione di candidati indipendenti alle municipali di settembre in richiesta di più libertà e democrazia
6) I giovani hanno fatto quello che non erano riusciti a fare Navalnyj e Sobol
7) i due – attivisti anti corruzione – non sembrano poter essere il dopo Putin nè sembrano al momento in grado di organizzare un movimento alquanto magmatico. Bisognerà capire se riusciranno a puntare su vittorie tattiche e a consolidarsi anche presso settori dell’opinione pubblica più moderati, guardando al futuro
8) Bisognerà anche capire con l’arrivo del freddo se le proteste si “congeleranno” oppure sapranno tenere il ritmo di quest’estate. Nel 2011/12 accade qualcosa di simile all’estate 2019 ma senza una prospettiva di durata

Insomma, il movimento non va sottovalutato soprattutto nella sua richiesta di apertura della politica russa nè va condonata la dura repressione a cui viene sottoposto, ma Putin è saldamente al comando. Fermo restando che ogni leader ha i suoi cicli e che i cicli non durano per sempre.

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Nico Piro

Provo a dare voce a chi non ha voce, non sempre ci riesco ma continuo a provarci. Sono un giornalista, inviato speciale lavoro per... continua a leggere