Simulazione di conferenza stampa, con tempi prestabiliti per il confezionamento di un pezzo e il suo “delivery” multi-piattaforma; produzioni di gruppo su un tema assegnato (preso dalle news del giorno); il modulo sull’evoluzione delle “video notizie” nell’era dei social; valutazione e discussione dei lavori svolti prima e in preparazione del corso; approfondimenti sulla base dei problemi o delle necessità incontrate in produzione nei mesi precedenti.
Tutto questo è stato il corso di mobile journalism, “avanzato”, che abbiamo tenuto a Stampa Romana, il 27 e 28 febbraio, con Enrico Farro. Si è trattato del primo corso di secondo livello mai organizzato in Italia e segue i corsi fatti ad ASR.
Al corso hanno partecipato colleghi di grandi aziende editoriali, collaboratori di realtà più piccole e pensionati che continuano a fare informazione con delle specifiche iniziative multimediali; colleghi venuti da tutta Italia, non solo dal Lazio – area di competenze per l’ASR, che ormai è diventato l’ente di formazione più coraggioso e lungimirante a disposizione dei giornalisti italiani. I colleghi che vi hanno preso parte avevano già partecipato ad uno dei corsi di primo livello.
Il giornalismo italiano (e non) è in una crisi feroce nonostante la crescente domanda di informazione (corretta), il mobile journalism è una risposta a basso budget ma non a bassa qualità per esplorare nuove strade offrendo al nostro mestiere vie di fuga dal declino.