All’inizio mi sembrava straniante parlare di Afghanistan e di un conflitto durato più della Seconda Guerra Mondiale, in un luogo tanto bello. Poi mi sono ricordato che l’orizzonte di quella spiaggia meravigliosa era diventato colore della pece un giorno del settembre 1943, per quanti mezzi da sbarco lo affollavano, mi sono ricordato delle migliaia di giovani uomini fatti a pezzi su quella spiaggia dagli obici tedeschi che sparavano dalle colline. Perchè la guerra è capace di trasformare luoghi bellissimi in mattatoio grondanti sangue, interiora e feci.
Nemmeno al calar del sole, ci siamo riusciti a fermare ieri sulla spiaggia di Paestum. E’ stato bellissimo tornare in uno dei miei luoghi del cuore: l’oasi dunale, uno degli ultimi lembi di litoranea liberi dal cemento e liberi dalla privatizzazione senza criterio, probabilmente gli argonauti vennero accolti da una spiaggia del genere quando arrivarono a fondare la vicina città di Paestum con i suoi magnifici templi.
E’ stato bello ritrovare Pasquale Longo e Cosimina Capo, tutti gli amici del circolo di Legambiente, con i quali ormai ci conosciamo da un quarto di secolo (!). La presentazione di “Afghanistan Missione Incompiuta” con Gabriella Paolucci e Michele Buonomo, presidente regionale di Legambiente, è andata oltre la durata prevista ed è continuata anche quando ad illuminarci c’era la luna e qualche fioca lampadina. La riprova di come la storia de “non parliamo di questo che alla gente non interessa” è solo un autocensura preventiva di troppi giornali che sperano di combattere la crisi dell’editoria, abbassando l’asticella dei contenuti. Com’è vero che ci sono sempre più spazi aperti da riempire con iniziative di base – come quella di ieri – per parlare di mondo, di crisi dimenticate e lontane, dei loro effetti sul nostro Paese. E allora…quando organizziamo la prossima?
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