Un tempo era un piacere, farsi un giro in una libreria per farsi venire delle idee guardando quelle degli altri e poi uscirne con un po’ di volumi sotto braccio (la busta no, perché quella non era merce ma materia da tenere a contatto con il corpo, sotto braccio).
Ormai è sempre più raro perché le uniche librerie – o quasi – rimaste in circolazione sono “catene” dove qualcuno in un lontano ufficio marketing centrale decide quali libri tenere in prima fila, senza averne nemmeno sentito l’odore d’inchiostro e di carta. Ormai, tra giocattoli e pennarelli, vista una libreria le hai viste tutte o quasi.
All’inizio di agosto a Roma ho trovato una libreria vecchio stile (io le definisco “artigiane”) la Libreria della Musica all’auditorium di Renzo Piano (cavolo nemmeno tanto nascosta! mea culpa…). Dopo un bel giro, avevo fatto il pieno di idee ed ero pronto alla cassa ma, in fila, la mano tasta sulla tasca e l’assenza del portafoglio mi fa desistitere dall’acquisto. Tornato qualche giorno dopo, la libreria era chiusa. Per questo ho girato tra le varie “catene” ma di 2 dei 3 libri che volevo non ce n’era traccia, alla fine mi sono arreso ad Amazon.
Quando i libri mi sono arrivati li ho messi a terra a disegnare un cerchio, giusto per visualizzare un percorso di lettura, ed ecco cosa n’è venuto fuori: un giro intorno alla crisi del presente:
1) “A Calais” di Emmanuel Carrère – Adelphi un capolavoro di poche decine di pagine, il racconto de “le jungle” dove vivono migliaia di migranti in condizioni drammatiche, una dimensione parallela che il grande scrittore francese praticamente non cita mai descrivendola “per vuoti non per pieni”. La racconta attraverso gli effetti che ha su Calais, la storica cittadina affacciata sull’atlantico. Riesce così – anche attraverso un geniale espediente – ad attraversare un fatto già mediatizzato e noto, senza scadere nel dejavù…”volevo scrivere un reportage come si scrive un libro”…beh ne è venuta fuori una cosa da manuale.
2) “Geopolitica del caos” di Ignacio Ramonet – Asterios tra il clima che cambia, l’economia che ansima, la fine della classe media, il terrorismo, gli attentati e la guerra senza fine, è sempre più forte la voglia di scendere da questa arancia blu che gira nel cosmo. Il caos è il paradigma più rappresentativo per sintetizzare il mondo contemporaneo, questo saggio vecchio di 19 anni (ma non causalmente appena ripubblicato) lo fa perfettamente, forse proprio perchè scritto prima dell’11 settembre.
3) “I nemici di Francesco” di Nello Scavo – Edizioni Piemme un libro rigoroso che mette insieme “carte” e prese di posizione per documentare quanto scomodo sia l’attuale successore di Pietro, un libro da leggere per uscire dalla narrativa per frammenti, quella fatta dei quotidiani o quasi interventi del/sul pontefice e inserirli in una trama unica, scoprendo un racconto diverso. Un libro per tutti, spesso didascalico nell’affrontare temi complessi e inquadrarli a beneficio lettore.
Il quarto libro è il mio (“Afghanistan Missione Incompiuta”)…no, non che l’abbia comprato su Amazon, nè che l’abbia inserito per pubblicità (nemmeno tanto) occulta come scherzavo qualche giorno fa su Facebook. E’ che in questo giro di un mondo circoscritto nel paradigma del caos; segnato dal movimento di grande masse di persone in fuga dalla guerra, dalla povertà, dal cambiamento climatico; dove il sistema economico e di valori imperante appare insostenibile persino ad un’istituzione per sua natura “conservatrice” ma ritrovatasi ad essere capofila morale del cambiamento; ritenevo ci dovesse essere posto per le guerre di pace, le missioni internazionali, l’esportazione della democrazia, l’interventismo che destabilizza e produce onde “sismiche” destinate a propagarsi per anni anche ad enorme distanza da quei luoghi spesso remoti.
Ecco, questo è il mio cerchio delle letture estive. Potete cominciare da qualsiasi di questi quattro punti, tanto il giro vi riporterà al blocco di partenza.
A proposito…buona lettura!