Il paragone, condotto dall’Onu, riguarda i primi sei mesi del 2010 e lo stesso periodo dell’anno precedente, il risultato è scoraggiante ma – purtroppo – non è una sorpresa. Le vittime civili sono aumentate del 31%, del 55% se si considerano i bambini uccisi e feriti. “Donne e bambini stanno pagando il prezzo più alto” ha detto il capo della missione Onu in Afghanistan (vedi qui la trascrizione della conferenza stampa di Staffan De Mistura). In totale le vittime civili sono state 1271 (3,268 considerando anche i feriti) e la maggior parte di loro si devono ai talebani (76% contro il 58% dell’anno precedente). 386 vittime sono da attribuire alle “forze filo-governative” (cioè truppe straniere, esercito e polizia locali), un dato che riflette il calo del 64% nelle vittime da attacchi aerei – un risultato che va attribuito alla dottrina del defenestrato McChrystal. La maggior parte delle vittime è dovuta all’incremento nell’uso delle IED e anche agli omicidi mirati, aumentati del 95% – un’arma decisiva per diffondere il terrore nelle comunità locali e bloccare la cooperazione con gli “infedeli”. I dati sono diversi da quelli forniti domenica dalla “AFGHAN INDEPENDENT HUMAN RIGHTS COMMISSION” che aveva parlato di 1325 vittime (quindi “solo” +6%), ma mantenendo bene o male invariate le proporzioni (68% di queste attribuite ai talebani). Qui la sintesi della BBC.
In generale, questi dati possono essere letti come il sintomo dell’aumento di scala del conflitto, un assioma del tipo più truppe sul terreno, più combattimenti, più vittime. Oggi Karzai ha anche annunciato una data limite (ancora non comunicata) per la chiusura di tutte le società private di sicurezza (i security contractors) che impiegano circa 40mila persone e incassano milioni e milioni per servizi come garantire la sicurezza ad abitazioni e sedi (diplomatiche, aziendali e di ong) o la scorta a convogli logistici. Il governo Karzai ha già fallito, l’anno scorso, nel registrare queste compagnie che sono praticamente piccoli eserciti senza un controllo governativo (se straniere non sono sottoposte alla legge afghana) e senza regole. Il loro ruolo è però cruciale, Karzai pensa (spera) che i loro compiti possano essere assunti da polizia ed esercito.