Le Improvise Explosive Device (IED leggasi AI-I-D) sono tutto e niente. Tutto perchè rappresentano in primo luogo la maggior causa di morte per i militari stranieri in Afghanistan. Niente perchè in realtà sono indefinibili visto che sotto questo ombrello terminologico trova ospitalità una famiglia di ordigni che vanno dai vecchi proiettili di artiglieria riciclati alle bombe al nitrato d’ammonio, fertilizzante ad alto potenziale (lo stesso della strage dei parà di Kabul) di cui di recente è stata vietata la vendita in Afghanistan. Per questo sono un simbolo perfetto del “nemico” in Afghanistan, inafferrabile quanto indefinibile.
Gli attacchi con IED sono stati 8,159 nel 2009, oltre il triplo del 2,677 registrate nel 2007.
Il più bel racconto per immagini di cosa sia un’IED lo si deve a David Goldman, freelance per l’Associated Press, qualche mese fa embed in Afghanistan con l’esercito americano nella provincia di Wardak. Ha scattato una sequenza di fotografie incredibili, era al momento giusto nel posto giusto, anche nella posizione giusta del convoglio per non essere fatto a pezzi dall’esplosione e ha avuto la freddezza di fornirci questo documento eccezionale, da vedere in slide show cliccando qui.