HomeElezioniElezioni: la mossa di Karzai

Elezioni: la mossa di Karzai

Autore

Data

Categoria

Le indiscrezioni che circolavano da qualche giorno (vedi questo articolo del Time di Londra) hanno trovato conferma da poche ore. Il presidente Hamid Karzai si è ufficialmente schierato per elezioni “anticipate” in aprile (vedi qui). C’è da precisare che Karzai non può convocare le elezioni, tecnicamente, il presidente ha emesso un decreto che invita la commissione elettorale a convocarle per Aprile in “anticipo” rispetto alla data già fissata dalla stessa per il 22 agosto.

Quella sulla data delle elezioni è una controversia che si trascina da tempo in Afghanistan (già più di un anno fa era una degli argomenti più dibattuti tra diplomatici e funzionari internazionli presenti a Kabul), il mandato di Karzai scade appunto il 22 maggio e la costituzione afghana prevede che le elezioni vengano convocate 30-60 giorni prima di quella scadenza ma la comissione elettorale ha optato per agosto per motivi di praticità e praticabilità delle elezioni. Una decisione quest’ultima fortemente criticata dall’opposizione (ma non dalla comunità internazionale) perchè considerata una tacita proroga del mandato presidenziale (nemmeno scontato, perchè non essendoci precedenti è da verificare se Karzai debba restare in carica e con pieni poteri). Critiche che hanno finito col favorire la mossa di Karzai di oggi, mossa che aprirà non poche crepe nel già precario rapporto della comunità internazionale.

E’ una mossa, questa del presidente, che sicuramente pone Karzai in una situazione di vantaggio rispetto ai possibili candidati alternativi (soprattutto ora che il presidente in carica è stato scaricato dagli alleati occidentali, in primis dagli Stati Uniti) ma che, se dovesse essere confermata (c’è da vedere ora come finirà il balletto della burocrazia-politica afghana) pone una serie di problemi enormi.

Basta pensare che:
– Fino a marzo ci sono diverse aree del paese bloccate dalla neve, semplicemente far arrivare per tempo urne e schede può risultare impossibile;
– In quel periodo inizia la stagione dei combattimenti e per quella data sia l’aumento delle truppe americane sia l’aumento richiesto agli alleati (vedi l’Italia) proprio per le elezioni  non potrebbe essere attuato
– Il processo di registrazione elettorale nelle aree più “calde” del paese è in forte ritardo, anche per evidenti motivi di sicurezza (che si spera le truppe aggiuntive possa – parzialmente – garantire)

Lose-lose. Poco alla Cnn (nel suo rinnovat format grafico-editorale) si parlava di Afghanistan e la decisione di Karzai è stata definita, con un’espressione che mi piace citare, un “lose-lose game” ovvero un gioco che si conclude senza vincitori. In realtà il presidente potrebbe vincere la riconferma ma al prezzo di una sconfitta complessiva del processo elettorale, ultimo evento “simbolico” al quale si affidano l’occidente per dimostrare che non ha tradito le speranze dell’Afghanistan e che in fondo quella afghana è una partita che vale la pena giocare. In chiusura, volevo però mettere un’evidenza un altro punto di vista su Karzai (ormai – ripeto – scaricato dagli americani), è contenuto in questi due editoriali del Washington Post (1 2) di cui cito un paio di passaggi per rendere il loro tenore:

“Yes, desperate times require desperate moves, and Obama’s surge may yet bear fruit. Let us hope so. But the new president would do well to reflect on the miscalculations of Lyndon Johnson in Vietnam and Bush 43 in Iraq in seeking to manipulate the politics of a client state. Both experiences point to perils that Obama may be unleashing for himself”  – Jim Hoagland

Karzai has many shortcomings, particularly his inability or unwillingness to battle corruption and the drug trade in which his brother is implicated. But is there any reason to think someone else would be more effective?” – Max Boot

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Nico Piro

Provo a dare voce a chi non ha voce, non sempre ci riesco ma continuo a provarci. Sono un giornalista, inviato speciale lavoro per... continua a leggere