Grazie alle libraie e ai librai, ai lettori e alle lettrici che mi stanno mandando le foto de “Uno Strano Dono” in giro per l’Italia! Se vi va usate questo post anche per i commenti post-lettura!
Alcuni messaggi o post social dei lettori
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Ho aspettato un po’ di tempo dalla fine della lettura per scrivere qualcosa sul libro di Nico, pensando al modo di non sembrare troppo sentimentale o “di parte”.Conosco Nico da quando avevo 13 anni e tanti racconti li ricordo, gli interventi, le piaghe essendo stata la terza figlia di casa Piro per tanti anni….ammetto di essermi pertanto commossa più volte venendo a conoscenza di altri momenti difficili che ignoravo avesse purtoppo dovuto sopportare.Alla fine però, ho fatto un pensiero che mi sento di condividere.Ma io ho mai visto Nico come una persona disabile?Credo proprio di no perché Nico è sempre stato quello bello, quello intelligente, quello che da rappresentante di istituto a 16 anni parlava nelle assemblee di problemi del mondo che gran parte di noi non sapevamo nemmeno esistessero.Perché Nico e’ sempre stato una persona piacevole da ascoltare poi da leggere e soprattutto da ammirare.Si è sempre schierato dalla parte dei più deboli rischiando la vita senza mai un lamento, una polemica.Ovviamente nessuno è perfetto e da buon “dinosauro” e’ la persona più maldestra che io conosca
E’ chiaro che le persone sono il frutto della famiglia che hanno alle spalle e la mamma
il papà e il fratellino “Edy Leone” hanno supportato Nico sempre con tutte le loro forze.Concludo questo lungo commento consigliando questa lettura profonda sulla disabilità ma ricordando a tutti che la disabilità o la diversità di ognuno non è altro che “unicità” e che ognuno dovrebbe essere guardato per chi è veramente non per quello che appare.Nico se una gamba 6 cm in meno ti ha reso così allora la disabilità è veramente un dono.#nicopiro#edypiro#unostranodono
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Ti scrivo perché in questi giorni sto leggendo il tuo ultimo libro, “Uno strano dono”. Lo trovo bellissimo e ricco di spunti per riflettere su ciò che chiamiamo difficoltà. Volevo ringraziarti di cuore per queste parole, a cui auguro di raggiungere più persone possibile.
Con stima e gratitudine, ti saluto e ti auguro buon lavoro,
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Ieri ho finito di leggere il tuo libro e ti ringrazio dal profondo per averlo scritto. Immagino bene quanto ti sia costato, è stato un atto di coraggio estremo ed è importante che tutti sappiano cosa significa essere disabile. Ci vorrebbe un po’ di cultura della diversità che in Italia è inesistente e solo bla bla bla. Sarebbe bello creare una associazione, gruppo, non lo so nemmeno io, che riunisca noi disabili per dare voce ai nostri problemi, per arrivare a cambiare almeno qualcosa, almeno essere presenti, visibili,e non più solo persone “etichettate”. Grazie grazie grazie.
Grazie