Grazie al Corriere del Ticino per la recensione di “Se vuoi la Pace, conosci la guerra”
Il titolo è un intelligente riadattamento del detto latino si vis pacem parabellum. Non è così che si fa se si vuole davvero la pace, lo dovrebbero sapere anche i bambini. E infatti a loro si rivolge questo bel libro di un famoso inviato di guerra per il TG3 Rai. E per esemplificare con chiarezza quanto afferma, non si stila la lista dei buoni e dei cattivi,ma descrive i luoghi e le persone delle più diverse carneficine, senza prendere posizione a favore di questo o di quell’altro, bensì a favore di ogni essere umano, ugualmente ferito e calpestato dalla cieca violenza della guerra. Che è insensata per definizione e causa sciagure anche una volta interrotta.Come è qui descritta e narrata infatti, laguerra, vista di persona e non dalle poltrone di un talkshow o dagli scranni di un ministero, perde pian piano tutto il fascino della finzione epica e romantica, con la quale, eroismi compresi, si sono abbindolate per millenni le genti e lascia al contrario voce a quelli che non l’hanno. Più che una voce, un grido. Didolore. Di indicibile sofferenza:basta! Molto oltre Munch. Una lettura per capire.