Uscito il mio nuovo libro “Kabul Crocevia del Mondo”, molti mi avete chiesto cosa significasse la copertina ed ecco la risposta.
Presa Kabul, il 15 agosto, i talebani conquistano anche le ultime province che non sono ancora sotto il loro controllo. Cade anche Bamyan, dove c’è il primo (e unico) parco nazionale dell’Afghanistan, quello di Band-e Amir. Messi in fuga i poliziotti dal posto di blocco all’ingresso, i talebani issano la bandiera dell’Emirato sul centro visite e poi salgono sulle barchette a pedali usate dai turisti per attraversare quei meravigliosi laghi del colore dei lapislazzuli. Ovviamente si portano dietro le proprie armi da cui, da anni, non si separano nemmeno per un minuto. Mi è sembrata una potente immagine sul senso della guerra.
Dalla quarta di copertina:
«I conflitti fanno danni a lungo termine nel corpo di una società, danni alla cultura, alle usanze e al comportamento, che purtroppo non vengono quasi mai conteggiati nei bilanci, perché i bilanci si limitano alle vittime e ai danni materiali. Poi però, quando arriva un omone con un lanciarazzi a spalla in una barchetta a pedali, improvvisamente te ne rendi conto, se hai occhi per osservare.»
Ed eccomi a Band-e Amir…qualche mese dopo sul “luogo del delitto”…
Ed eccomi a Band-e Amir…qualche mese dopo sul “luogo del delitto”…