Il sei e il sette dicembre sono stato, rispettivamente a Gubbio e a Rimini per presentare Corrispondenze Afghane, chi ha organizzato quegli eventi (la collega Elisa Neri nella cittadina umbra, gli amici del locale gruppo di Emergency in quella romagnola) ha colto l’occasione per aggiungere all’incontro pubblico serale, un appuntamento mattutino con le scuole. Così ho parlato di guerra in Afghanistan e di guerra in genere a 110 ragazzi dell’ISS Gattapone di Gubbio e circa 200 del Liceo Serpieri a Rimini.
Sono stati incontri molto intensi per via del silenzio, dell’attenzione delle tante ragazze e dei tanti ragazzi, della partecipazione a tratti “ammutolita” per via della sorpresa sorpresa.
Nelle scuole è sempre più difficile – mi avevano detto – organizzare incontri del genere ottenendo una risposta adeguata da parte della platea, si finisce di solito nel casino o con tanti visi illuminati dai display dei telefonini.
Non è andata così, perchè? Forse perchè si trattava di una testimonianza diretta e non “libresca”. Di sicuro perché quando tratti i giovani da imbecilli a cui può essere somministrata solo roba da imbecilli, alla fine capiscono che è più pratico comportarsi da imbecilli. E’ ora di invertire la tendenza e spezzare questo gioco.
Corrispondenze Afghane a scuola
Nico Piro
Provo a dare voce a chi non ha voce, non sempre ci riesco ma continuo a provarci. Sono un giornalista, inviato speciale lavoro per... continua a leggere