Era il 17 settembre del 2009, un anno fa, quando qui a Kabul un autobomba faceva saltare in aria un convoglio di militari italiani lungo la strada dell’aeroporto, vicino alla Maydan Massoud. Sei le vittime, tutti parà della Folgore. Oggi un anno dopo, in una data che i superstiziosi definirebbero facilmente maledetta, muore un altro parà della brigata, il tenente Alessandro Romani, in un’operazione (un “air assault”) della TaskForce45 nella provincia di Farah. In questo post vorrei parlare dei caduti della missione italiana (quello di oggi è il 30simo), discutere del ruolo della TaskForce45, del numero sempre più alto di caduti tra le truppe internazionali e di vittime civili. In realtà, e non solo per la stanchezza del lavoro su queste imminenti elezioni afghane, capisco che questa è una data difficile per me, tanto che ci ho messo un po’ (e un errore) per realizzare che oggi è proprio il 17 settembre. Sarà che a Kabul è una giornata come le altre, una città così abituata al dolore che non pensa mai a quello che è stato ma solo al dolore che verrà
Un anno dopo
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Nico Piro
Provo a dare voce a chi non ha voce, non sempre ci riesco ma continuo a provarci. Sono un giornalista, inviato speciale lavoro per... continua a leggere
Grazie, Nico! Apprezziamo la tua notizia! Sei sempre bravo!