Homevittime civiliE la conferma arrivò

E la conferma arrivò

Autore

Data

Categoria

Questa mattina (6 maggio) l’Isaf ha rilasciato un comunicato o meglio l’update della nota stampa numero 353 che finalmente, al termine di un incomprensibile tira e molla, conferma che è una bambina afghana è stata uccisa in un’incidente di “escalation of force”, quello di domenica scorsa ad Herat che ha registrato la prima vittima civile “italiana”. In pratica c’è l’assunzione di responsabilità di Isaf nonostante domenica a dare la notizia sia stato proprio uno dei vertici della coalizione, ovvero il generale Castellano che comanda il contingente italiano ma soprattuto l’Rc-West di Isaf.

“Any instance in which a civilian casualty occurs is thoroughly investigated” said Brigadier-General Richard Blanchette, ISAF Spokesperson. Anche se non è chiaro (vedi il post precedente), perchè la coalizione ci abbia messo tanto tempo per ammettere le sue evidenti responsabilità, sembra che si sia voluto ribadire il principio che è sempre necessaria un’indagine. Precisazione che ha un senso se riferita al meccanismo delle compensazioni (i soldi che Isaf versa alle famiglie delle vittime civili), meccanismo che può scatenare fenomeni di “sciacallaggio”, ma che in questo episodio appare poco comprensibile. Sulle vittime civili si sono aperti spesso balletti di responsabilità (vedi l’episodio di Azizabad di quest’estate e quello di questi giorni a Farah) ma quasi mai o mai se ne sono visti in casi di “escalation of force”, perchè sia successo questa volta non è chiaro e dovrebbe essere spiegato.

“ISAF recognizes its responsibility for cases in which civilians have been killed or injured as a result of its operations.  We take every precaution to prevent such tragedies, and we deeply regret any case when casualties unfortunately do occur.  We value the lives of all Afghan citizens,” Brigadier-General Blanchette concluded.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Nico Piro

Provo a dare voce a chi non ha voce, non sempre ci riesco ma continuo a provarci. Sono un giornalista, inviato speciale lavoro per... continua a leggere