Quando ho visto per la prima volta gli episodi della mini-serie “Ross Kemp in Afghanistan” trasmessa l’anno scorso dalla britannica Sky (in Italia qualche mese fa su Discovery Channel), ad essere sinceri, la mia impressione non è stata particolarmente positiva. Sarà “purismo”, se volete, ma vedere uno degli attori protagonisti della soap-opera Eastenders con i Royal Anglian dell’esercito di sua maestà nella provincia di Helmand mi ha fatto storcere il naso. Pur apprezzando il valore del documento, ho detestato la spettacolarizzazione delle vicende raccontae, con un Kemp onnipresente e un Afghanistan ridotto ad una specie di esotica scenografia.
Dopo quella esperienza, Ross Kemp è tornato in Afghanistan e dagli inizi di febbraio sta andando in onda, sempre sulla britannica Sky, la nuova mini-serie “Ross Kemp returns to Afghanistan”. Vedendo le prime due puntate della nuova serie, devo ammettere che ho cambiato la mia opinione. Questo secondo “viaggio” merita di essere visto, perchè c’è più Afghanistan e un po’ meno Kemp, bisogna considerare il valore di un documento unico girato nella provincia di Hellmand, la roccaforte talebana. Restano le mie perplessità sul fatto che non si tratta di un reportage giornalistico ma non c’è nulla che lo faccia capire al telespettatore.
Intendiamoci, non vorrei passare per quello che fa il critico televisivo (su Facebook qualche giorno fa ammettevo la mia “invidia” per l’occasione avuta da Kemp!), mi preoccupa però che chi guardi quelle puntate resti affascinato dall’effetto “videogame” di guerra ma non abbia gli elementi per capire perchè c’è chi spara e perchè lo fa. Che io sappia non è possibile vedere Sky 1 in Italia ma tutte le puntate vanno on line, ma mano che vengono “trasmesse” sia sul sito di Ross Kemp che su YouTube (pubblicate da utenti vari)