{"id":978,"date":"2010-09-14T21:57:30","date_gmt":"2010-09-14T19:57:30","guid":{"rendered":"http:\/\/nicopiro.wordpress.com\/?p=978"},"modified":"2010-09-14T21:57:30","modified_gmt":"2010-09-14T19:57:30","slug":"9th-911-una-giornata-qualunque","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/nicopiro.it\/2010\/09\/14\/9th-911-una-giornata-qualunque\/","title":{"rendered":"Una giornata qualunque"},"content":{"rendered":"
Ci tenevo ad essere a New York <\/strong>per questo nono anniversario dell’attacco alle torri gemelle e, seguendo le imprevedibili strade della vita, ci sono riuscito. Non \u00e8 il mio primo anniversario, ero qui nel 2002 come nel 2006 e almeno un altra volta. Sono quindi in grado di fare qualche paragone. Nove anni dopo, <\/strong>la transizione mi sembra ormai completata, se nel 2010 il tempo era esattamente lo stesso che in quell’11 settembre del 2001, questa volta le famiglie erano tutte prese a fare acquisti per il “back2school”, i parchi pieni come la pista ciclabile lungo l’Hudson, lo shopping implacabile come sempre, non meno della vita nei ristoranti. \u00a0New York si \u00e8 stancata di piangere, vuole guardare avanti, eppure – per questo motivo mi \u00e8 venuta voglia di scrivere questo post – il dolore di New York viene usato dai non-newyorkesi per giustificare l’ “esistenza del nemico”. Dando un occhio, in contemporanea, agli schermi di FoxNews e alle strade di New York, si assisteva a questa straniante visione per cui calava il lutto in luoghi lontani mentre nel luogo-bersaglio di quel giorno che ha cambiato la storia recente del mondo, si preferiva pensare ad altro. I soliti liberali new yorkesi, avr\u00e0 pensato pi\u00f9 di qualche “red neck” tradizionalista.<\/p>\n Mi colpisce questa che \u00e8 una risposta della gente alla politica<\/strong>, il coraggio di guardare avanti invece che “fossilizzare” il pur sacrosanto dolore per trasformarlo in strumento di nuovo dolore. Anche se guardiamo ai media, di questo nono anniversario si \u00e8 parlato soprattutto per la scelta di un pastore “nazista” (chiamo cos\u00ec tutti quelli che vogliono bruciano libri, romanzetti “harmony” compresi) che nella sua Florida si era lanciato nella giornata del fal\u00f2 coranico. Se la bbc descrive Terry Jones, come un pastore la cui congregazione non riuscirebbe a riempire un autobus per quanti pochi fedeli ha, invece gli \u00e8 ben riuscito di\u00a0spargere odio e morte nel mondo<\/a>. In Afghanistan (vedi anche qui<\/a> per un quadro sulle prime manifestazioni), si sono contate gi\u00e0 due vittime nei cortei anti-occidentali<\/a>. Al reverendo dedicher\u00f2 un pensiero speciale (scoprite quale) quando tra poche ore a Kabul camminer\u00f2 per strada e la gente avr\u00e0 un motivo in pi\u00f9 per odiare gli “americani” ovvero gli stranieri tutti. Sono sicuro che molti occidentali che si muovono al di l\u00e0 del filo spinato in Afghanistan faranno lo stesso.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Ci tenevo ad essere a New York per questo nono anniversario dell’attacco alle torri gemelle e, seguendo le imprevedibili strade della vita, ci sono riuscito. Non \u00e8 il mio primo anniversario, ero qui nel 2002 come nel 2006 e almeno un altra volta. Sono quindi in grado di fare qualche paragone. Se non dimenticher\u00f2 mai […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[21],"tags":[31,49,110,160,310,330,476,706,724,769,849,1005,1284,1288,1310,1393,1888],"yoast_head":"\n
\nSe non dimenticher\u00f2 mai la New York de “un anno dopo”: citt\u00e0 deserta, spettrale, ripiegata su se stessa e quasi risucchiata dalla paura, una citt\u00e0 come forse mai la si era vista prima; con gli anni ho assistito ad una New York sempre pi\u00f9 stanca di piangere, pronta ad applicare anche all’11 settembre quella voglia di cambiare, costruire e ricostruire che \u00e8 nel dna della “grande mela”.<\/p>\n