{"id":975,"date":"2010-09-06T22:41:14","date_gmt":"2010-09-06T20:41:14","guid":{"rendered":"http:\/\/nicopiro.wordpress.com\/?p=975"},"modified":"2010-09-06T22:41:14","modified_gmt":"2010-09-06T20:41:14","slug":"in-memoria-di-angelo-vassallo-quando-fortapasc-non-ha-confini","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/nicopiro.it\/2010\/09\/06\/in-memoria-di-angelo-vassallo-quando-fortapasc-non-ha-confini\/","title":{"rendered":"In memoria di Angelo Vassallo. Quando “fortapasc” non ha confini"},"content":{"rendered":"
Oggi non mi occupo di Afghanista<\/em><\/strong>n,<\/strong> i lettori di questo blog “tematico” non me ne vogliano. O meglio mi occupo dell’Afghanistan di casa nostra. E’ un pezzo della mia storia professionale che ritorna, dei miei inizi da cronista, una vita fa: la vicenda di Angelo Vassallo, ucciso in quello che ai pi\u00f9 pare un agguato di camorra nell’oasi (una volta?) felice del cilento. Ecco il mio breve “ricordo” ripreso sia da <\/em>articolo 21.info<\/em><\/a> che dal blog del critico enograstronomico, giornalista de il Mattino, Luciano Pignataro che alla vicenda <\/em>dedica diversi approfondimenti<\/em><\/a>.<\/em><\/p>\n \u201cNoi dobbiamo fare le cose che non si vedono<\/strong>, quelle che non portano voti subito, non perdiamo tempo dietro a piazze e spettacoli. Noi dobbiamo prima costruire le fogne e tenere il mare pulito\u201d. Parlava cos\u00ec Angelo Vassallo. Era la seconda met\u00e0 degli anni \u201890 e per un giovane cronista arrivare a Pollica (famosa ormai nel mondo con il nome della sua frazione marina, Acciaroli) era pi\u00f9 difficile di quanto lo sia oggi. Eppure i cronisti regionali <\/strong>arrivavano a Pioppi per parlare con Angelo, il sindaco-pescatore, che magari ti invitava a tornare nella stagione giusta per uscire insieme a pesca di gamberi. Venivano per parlare con un sindaco che faceva \u201ccuriosit\u00e0\u201d perch\u00e8 perseguiva (solitario) un\u2019altra idea di sviluppo, perche voleva una cittadina epicentro di un turismo di qualit\u00e0, con le fogne che non scaricano a mare, le spiagge pulite, il porto turistico dove i posti barca si assegnano in trasparenza e soprattutto dove l\u2019economia non si \u201ccostruisce\u201d a scapito dell\u2019ambiente, tra abusivismi \u201cdi necessit\u00e0\u201d (quella di intascare) e \u201cmarescia\u2019 che volete che sia \u00e8 una verandina\u201d; motivetti sin troppo ascoltati nella spirale voto di scambio-illegalit\u00e0 (piccola o grande che sia) lungo la quale il sud ormai si avvita.<\/p>\n E negli anni Angelo<\/strong> ci \u00e8 riuscito, tra bandiere bl\u00f9, classifiche fatte di vele o di stelle, ha trasformato Pollica-Acciaroli-Pioppi in un motore del turismo di qualit\u00e0 nel salernitano, quasi al livello della blasonata Costiera Amalfitana che dal cilento si vede all\u2019orizzonte; sviluppo accompagnato dalla crescita di un\u2019economia che non ha fatto pagare dazio all\u2019ambiente.<\/p>\n La notizia dell\u2019uccisione<\/strong> di Angelo Vassallo mi \u00e8 arrivata stamattina al telefono e mi ha piegato in due. Non solo perch\u00e8 Angelo era una bella persona, mite, sorridente, efficientista senza ricorrere ai toni alti del decisionismo tanto di moda oggi, anche quando parlava con un giovanissimo cronista di una testata locale. La notizia mi ha shockato perch\u00e8, quella che a tutti appare come un\u2019esecuzione di camorra \u00e8 avvenuta non a Scampia, non a Forcella, non cio\u00e8 in un territorio segnato dalla presenza criminale, stabilmente sotto il tacco dei clan, ma invece in quel Cilento rurale e marittimo dove i fichi ancora si seccano al sole, la vita oltre ai sapori sono \u201cslow\u201d e dove la microcriminalit\u00e0 \u00e8 un evento da prima pagina.<\/p>\n Bisogna farlo capire a chi<\/strong>, diversamente da me, non \u00e8 salernitano e quei luoghi non li conosce, sommando insieme morti ammazzati e sud insieme come se l\u2019addizione fosse sempre la stessa.\u00a0 Le indagini faranno chiarezza, ci diranno la verit\u00e0, ma se fosse confermato quello che sostengono anche importanti fonti giudiziarie come tanti colleghi dei vecchi tempi con i quali ci siamo sentiti al telefono, beh il quadro sarebbe quello soffocante di un \u201cfortapasc\u201d globale.<\/p>\n \u201cFortapasc<\/strong>\u201d come il titolo del film sul giornalista trucidato, Giancarlo Siani, l\u2019abusivo, \u201co\u2019 cacazz\u2019 \u201d il giornalista-giornalista non il giornalista-impiegato, quello che voleva scrivere di camorra fino a che la camorra non l\u2019ha zittito. Il giornalista che per Castellamare di Stabia conio\u2019 il titolo di \u201cfortapasc\u201d, l\u2019avamposto assediato da Gionta, Bardellino, Nuvoletta. La storia di Angelo Vassallo ci racconta che quel \u201cfortpasc\u201d non c\u2019\u00e8 pi\u00f9, che la camorra come una metastasi inarrestabile colonizza le cellule sane di un corpo chiamato sud, spingendolo verso un futuro incognito \u2013 nella peggiore delle ipotesi, quello di una zona franca dove non c\u2019\u00e8 possibilit\u00e0 di scampo per quelle realt\u00e0 e per quegli uomini che voglio e creano uno modello di sviluppo diverso.<\/p>\n Angelo Vassallo <\/strong>c\u2019era riuscito a vincere la sua scommessa, forse per questo l\u2019hanno ammazzato come Giancarlo Siani e come tanti altri, in macchina, sotto casa. Speriamo solo che i media si ricordino al di l\u00e0 di domani di questa storia e di quello che ci dice su quel pezzo di Campania che fino a stamattina credevano libero dalla camorra e che ci faceva ancora sperare.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Oggi non mi occupo di Afghanistan, i lettori di questo blog “tematico” non me ne vogliano. O meglio mi occupo dell’Afghanistan di casa nostra. E’ un pezzo della mia storia professionale che ritorna, dei miei inizi da cronista, una vita fa: la vicenda di Angelo Vassallo, ucciso in quello che ai pi\u00f9 pare un agguato […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[21],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nNon per via delle strade, che sono sempre le stesse, ma perch\u00e8 il Cilento non era null\u2019altro che un paradiso di bellezze naturali, lasciate ad uno sviluppo turistico sciatto e trascurabile, tutto costruito sull\u2019idea delle seconde case, quelle che all\u2019economia locale non lasciano nulla, a volte nemmeno gli stipendi di qualche muratore.<\/p>\n