{"id":964,"date":"2010-08-26T11:01:04","date_gmt":"2010-08-26T09:01:04","guid":{"rendered":"http:\/\/nicopiro.wordpress.com\/?p=964"},"modified":"2010-08-26T11:01:04","modified_gmt":"2010-08-26T09:01:04","slug":"non-chiamateli-incidenti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/nicopiro.it\/2010\/08\/26\/non-chiamateli-incidenti\/","title":{"rendered":"Non chiamateli incidenti"},"content":{"rendered":"
Nemmeno leggendo la stampa spagnola<\/strong> (che riprende l’opinione del governo sulla premeditazione dell’attentato – vedi el pais<\/a>; el mundo<\/a>) si capisce bene la dinamica dell’attacco di ieri a Qal-e-Now costato la vita a due poliziotti e ad un interprete iberici. Come fa ad Herat la Task Force Grifo della guardia di finanza italiana, la Guardia Civil spagnola addestra le forze di sicurezza locali nella base di qal-e-now, capitale della remota provincia di Badghis dove gli spagnoli gestiscono il locale Prt, che fa non poca fatica ad uscire dai dintorni della citt\u00e0. Ieri un afghano ha impugnato le armi e sparso altro sangue – inizialmente sembrava si trattasse di reclute, ora si parla dell’autista del comandante della polizia locale. Anche se in questo caso la posizione del governo spagnolo \u00e8 molto chiara, episodi del genere si moltiplicano (militari o poliziotti afghani che ammazzano e feriscono elementi delle truppe occidentali – tre episodi del genere solo nell’ultimo mese se la memoria – mia e della Reuters – non inganna). La tentazione \u00e8 quella di descriverli come “argument”, ovvero delle liti, degli incidenti appunto. Mi sembra invece chiaro che l’infiltrazione nelle forze di sicurezza locali dei talebani \u00e8 ormai molto forte, come accadeva ai tempi dei russi (Steve Coll per esempio cita l’invito dei mujaheddin agli infiltrati a non disertare perch\u00e8 pi\u00f9 utili all’interno); in un quadro per giunta dove il reclutamento va avanti a manetta, purch\u00e8 si riempiano gli organici in vista del passaggio alle forze di sicurezza locali. In sintesi, direi che l’infiltrazione deve essere presa e considerata come un dato di fatto. Nemmeno leggendo la stampa spagnola (che riprende l’opinione del governo sulla premeditazione dell’attentato – vedi el pais; el mundo) si capisce bene la dinamica dell’attacco di ieri a Qal-e-Now costato la vita a due poliziotti e ad un interprete iberici. Come fa ad Herat la Task Force Grifo della guardia di finanza italiana, la Guardia […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[21],"tags":[110,310,845,848,881,998,1005,1192,1288,1444,1520,1521,1547,1586,1637,1767,1768,1835,1860],"yoast_head":"\n
\nNon so invece se le dure e violente manifestazioni all’esterno della base spagnola, ieri, siano state davvero organizzate come dice il governo spagnolo: le voci in Afghanistan hanno la forza di un tornado, pi\u00f9 si diffondono e pi\u00f9 prendono quota…immagino la voce di un afghano ucciso dagli spagnoli che si diffonde tra la gente e magari dopo un’ora si parla di un plotone di esecuzione per decine di concittadini. Di certo fa pensare rivedere le immagini dell’assalto alla base, la stessa dalla quale partono i convogli umanitari e le distribuzioni in primo luogo destinate alla citt\u00e0 che ieri si \u00e8 ribellata.
\nPer chiudere, i link della stampa spagnola sulle tre vittime di ieri: Jose Maria Galera<\/a>, Leoncio Bravo<\/a> e l’interprete, naturalizzato spagnolo da lungo tempo,\u00a0Taefik Alili<\/a>.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"