{"id":881,"date":"2010-05-21T01:17:08","date_gmt":"2010-05-20T23:17:08","guid":{"rendered":"http:\/\/nicopiro.wordpress.com\/?p=881"},"modified":"2010-05-21T01:17:08","modified_gmt":"2010-05-20T23:17:08","slug":"mistero-afghano","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/nicopiro.it\/2010\/05\/21\/mistero-afghano\/","title":{"rendered":"Mistero Afghano"},"content":{"rendered":"
Era il 16 febbraio del 2006<\/strong> e il ritrovamento dei due cadaveri in una guest-house di Kabul veniva raccontato (vedi per esempio la BBC<\/a>) come un banale incidente per una stufa maneggiata male. Quei due corpi erano di Stefano Siringo e Iendi Iannelli, due cooperanti italiani impegnati in Afghanistan con l’Onu e l’Idlo (l’International Development Law Organizzation, una ong dedicata allo sviluppo dei sistemi giudiziari nei paesi poveri). Successivamente si parl\u00f2 di una morte per overdose, droga purissima. “Il manifesto” in edicola oggi racconta un’altra storia, quella di un mistero sul quale purtroppo sta per calare il drappo nero dell’archiviazione. L’inchiesta, firmata da quel cronista di razza che \u00e8 Carlo Lania e dall’inviata di esteri Giuliana Sgrena, delinea un quadro inquietante sul quale i parenti chiedono si faccia luce. In pratica i due italiani avrebbero scoperto un giro di fatturazioni false per un milione e mezzo di euro all’interno del progetto Onu e la circostanze della loro morte fanno pensare ad un’esecuzione, con la droga iniettata all’inguine. Movente, la necessit\u00e0 di mettere a tacere due testimoni scomodi. Immunit\u00e0 diplomatica<\/em><\/strong> Era il 16 febbraio del 2006 e il ritrovamento dei due cadaveri in una guest-house di Kabul veniva raccontato (vedi per esempio la BBC) come un banale incidente per una stufa maneggiata male. Quei due corpi erano di Stefano Siringo e Iendi Iannelli, due cooperanti italiani impegnati in Afghanistan con l’Onu e l’Idlo (l’International Development […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[21],"tags":[375,471,820,904,912,983,1221,1246,1324,1735,1920],"yoast_head":"\n
\nL’articolo potete leggerlo qu<\/a>i…questa la sua conclusione:<\/p>\n
\nUn aiuto prezioso all’accertamento della verit\u00e0 potrebbe fornirlo l’Idlo, accettando di mostrare i bilanci alla magistratura. Fino a oggi, per\u00f2, ogni richiesta in tal senso avanzata dalla procura di Roma \u00e8 stata respinta dall’organizzazione, che prima si \u00e8 detta disposta a presentare i bilanci poi, si \u00e8 avvalsa dell’immunit\u00e0 diplomatica. A una richiesta di intervista da parte del manifesto, la risposta dell’ufficio stampa dell’organizzazione \u00e8 stata netta: \u00abIdlo non ha nessun commento da fare sulle vicenda oltre a confermare che ha risposto e continuer\u00e0 a rispondere a ogni richiesta pertinente che provenga dalle autorit\u00e0 competenti\u00bb. A novembre dell’anno scorso, dopo che alcuni articoli di stampa erano tornati a parlare della strana morte di Siringo e Iendi, da parte dell’Idlo c’\u00e8 stata infatti una nuova disponibilit\u00e0 a fornire la documentazione richiesta al magistrato, a cui per\u00f2 ha fatto seguito un ripensamento. \u00abFino a data odierna\u00bb, scrivono l’11 marzo scorso i carabinieri del Nucleo investigativo al pm Palamara, non \u00e8 stata ricevuta alcuna comunicazione\/documentazione n\u00e9 direttamente dall’Idlo, n\u00e9 per il tramite del Ministero Affari Esteri, nonostante le reiterate richieste effettuate per le vie brevi presso gli uffici preposti\u00bb.<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"