\n\t\t\t\tBimbo in attesa dei medicinali all’ambulatori di MSF\n\t\t\t\t<\/figcaption><\/figure>\n\t\t<\/div>\n\n <\/p>\n
In queste immagini, la crisi dei rohingya per come l’ho vista io sul campo nelle ultime due settimane o almeno per come l’ho “fissata” in quei momenti in cui ho avuto la prontezza e il tempo per scattare una foto. \nIl dramma dei rohingya \u00e8 talmente vasto che diventa persino difficile “esaurirlo” in un racconto unico, per quanto si possa ricercare una sintesi. E’ l’estensione della crisi e la velocit\u00e0 con cui si \u00e8 sviluppata a rendere l’esodo dei rohingya un evento, catastroficamente, unico.<\/p>\n
A passare il confine con il Bangladesh, in poche settimane, sono stati seicentomila profughi in fuga dalla pulizia etnica (c’\u00e8 chi la chiama genocidio) condotta dagli estremisti buddisti e dall’esercito del Myanmar; pulizia etnica cominciata dopo gli attacchi del 25 agosto dell’ARSA – una piccola formazione di guerriglia rohingya – contro l’esercito. \nL’ARSA ha fornito una scusa buona e molto “contemporanea” (la “lotta al terrorismo”) all’esercito per avviare l’ennesima ondata di violenze – stupri di gruppo, esecuzioni, tecniche di “terra bruciata” nei villaggi – contro quella viene ritenuta la minoranza pi\u00f9 perseguitata della Terra. Sono mussulmani a cui dal 1982 \u00e8 stata tolta la cittadinanza, vengono trattati come immigrati clandestini nella terra in cui sono nati. La parola “rohingya” non viene nemmeno riconosciuta nel lessico del Myanmar, infatti nei vari documenti ufficiali di questi giorni – per esempio quello sul presunto “rimpatrio”, siglato da Bangladesh e Myanmar – il termine non compare. \nIn Myanmar, vengono genericamente definiti come persone di “razza bengalese”.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
In queste immagini, la crisi dei rohingya per come l’ho vista io sul campo nelle ultime due settimane o almeno per come l’ho “fissata” in quei momenti in cui ho avuto la prontezza e il tempo per scattare una foto. Il dramma dei rohingya \u00e8 talmente vasto che diventa persino difficile “esaurirlo” in un […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[21],"tags":[263,498,1268,1288,1547,1644,1860],"yoast_head":"\n
Rohingya, un crisi per immagini - Nico Piro<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n