{"id":818,"date":"2010-04-22T23:22:22","date_gmt":"2010-04-22T21:22:22","guid":{"rendered":"http:\/\/nicopiro.wordpress.com\/?p=818"},"modified":"2010-04-22T23:22:22","modified_gmt":"2010-04-22T21:22:22","slug":"tutti-a-casa-2","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/nicopiro.it\/2010\/04\/22\/tutti-a-casa-2\/","title":{"rendered":"Tutti a casa (2)"},"content":{"rendered":"
<\/strong><\/p>\n <\/strong><\/p>\n <\/strong><\/p>\n La valle non \u00e8 pi\u00f9 la “maledetta valle”<\/strong>. Come racconta questo resoconto del NY Times<\/a> l’esercito americano ha abbandonato Korengal, una spaccatura in mezzo a montagne di tremila metri coperte di foreste (quantomeno) secolari, nella provincia di Kunar, al confine con il Pakistan, che molti ricordano come la “maledetta valle” o la “valle della morte”. Nel gergo tecnico che i militari tanto amano e che, forse, serve loro a non spaventarsi quando si parla di vita o di morte, Korengal era il posto pi\u00f9 cinetico di tutto l’Afghanistan, traduco: quello dove si spara e ti sparano dalla mattina alla sera. A rendere famosa la valle ci hanno pensato questa sua qualit\u00e0, le vittime militari, quelle civili e alcuni giornalisti come Tim Heterrington (che ci ha vinto il world press award del 2008) e poi con lui Sebastian Junger, co-autore del documentario Restrepo che ha vinto il Sundace ed \u00e8 da poco in circolazione (ecco il suo editoriale sul NY Times<\/a>). La chiusura di KOP \u00e8 uno di quegli argomenti polarizzanti che i militari americani discuteranno per anni e che forse finir\u00e0 in un film (un primo “filmino” ce l’hanno gi\u00e0 girato i talebani<\/a>). Della chiusura di Kop (l’unica doccia al mondo dove l’aereazione era fornita dai buchi di una sventagliata di mitragliatrice) ha scritto anche l’analista militare Gianandrea Gaiani sul Sole24Ore che tra l’altro<\/a> (e lo ringrazio) mi cita per i miei reportage dalla valle. La foto pubblicata sopra mi ritrae con Gianfranco Botta del Tg3 prima della partenza dal Kop, da qui anche la risata liberatoria di entrambi. Insieme vinceremo poi il Premio Alpi proprio per un pezzo girato l\u00ec.<\/p>\n<\/a>