{"id":572,"date":"2009-12-07T17:06:44","date_gmt":"2009-12-07T15:06:44","guid":{"rendered":"http:\/\/nicopiro.wordpress.com\/?p=572"},"modified":"2009-12-07T17:06:44","modified_gmt":"2009-12-07T15:06:44","slug":"quella-stella-afghana","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/nicopiro.it\/2009\/12\/07\/quella-stella-afghana\/","title":{"rendered":"Quella stella afghana"},"content":{"rendered":"
Vivere, combattere, rischiare di morire per una canzone in Afghanistan…<\/em><\/strong> Quei ragazzi <\/strong>erano in fila per assistere alla finale di questo concorso canoro-televisivo che ha tenuto incollato alla tv (e alla tastiera del cellulare per il voto via sms) milioni di afghani. Il documentario (qui per il trailer<\/a>) \u00e8 da non perdere perch\u00e8 racconta uno spaccato reale della societ\u00e0 e dei giovani afghani oggi, tra voglia di libert\u00e0 e ortodossia. Una generazione soprattutto alla ricerca di un’identit\u00e0 propria e diversa da quella dei genitori e di chi li ha preceduti in quella terra martoriata. Il tutto tra minacce, attacchi e pericoli constante che sottolineano il coraggio senza pari di quei giovani e sintetizzano le contraddizioni dell’Afghanistan di oggi, paese perennemente in bilico. Un quadro che non sempre l’informazione da tg riesce (o vuole) raccontare.<\/p>\n Per chi <\/strong>non riesce a vederlo in tv e si trova a passare per Roma, il documentario verr\u00e0 presentato il 10 dicembre, alle 20.30 alla casa del cinema; tra gli ospiti uno dei protagonisti, Daoud Sediqi, presentatore del programma. Vivere, combattere, rischiare di morire per una canzone in Afghanistan… Penso che difficilmente dimenticher\u00f2 l’impressione che mi fece vedere quella lunga fila di ragazzi e ragazze di fronte alla “ballroom” dell’Hotel Intercontinental a Kabul, appena tornato da remote montagne afghane per ritrovarmi in quello che sembrava un pezzo d’occidente. E non meno impressione mi ha […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[21],"tags":[107,110,815,816,1005,1288,1582,1830,1860,1880],"yoast_head":"\n
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\nPenso che difficilmente<\/strong> dimenticher\u00f2 l’impressione che mi fece vedere quella lunga fila di ragazzi e ragazze di fronte alla “ballroom” dell’Hotel Intercontinental a Kabul, appena tornato da remote montagne afghane per ritrovarmi in quello che sembrava un pezzo d’occidente. E non meno impressione mi ha fatto rivederla in tv, ieri. Su Cult (canale 319 di Sky, il palinsesto se riuscite a navigarci dentro \u00e8 qui<\/a>) sta andando in onda il documentario vincitore del Sundance Festival, dal titolo “Afghan Star”, che ripercorre le storie della prima edizione della versione afghana di “American idol” o “X-Factor” gi\u00f9 di l\u00ec.<\/p>\n
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\nA proposito<\/strong>…il programma va avanti (tra mille anatemi) ma conserva lo stesso successo, per saperne di pi\u00f9 clicca qui<\/a><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"