{"id":529,"date":"2009-11-02T00:50:04","date_gmt":"2009-11-01T22:50:04","guid":{"rendered":"http:\/\/nicopiro.wordpress.com\/?p=529"},"modified":"2009-11-02T00:50:04","modified_gmt":"2009-11-01T22:50:04","slug":"un-ballottaggio-sballottato","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/nicopiro.it\/2009\/11\/02\/un-ballottaggio-sballottato\/","title":{"rendered":"Un ballottaggio “sballottato”"},"content":{"rendered":"
Come era facile prevedere<\/strong> (vedi qui<\/a> e altri post di questo blog) il ballottaggio per l’elezione del presidente dell’Afghanistan non si terr\u00e0 o se mai si dovesse svolgere non sar\u00e0 che un proforma. Diventato quest’estate, a sorpresa, l’avversario pi\u00f9 quotato del presidente Karzai, arrivato al secondo turno grazie alla revisione del voto che – durata pi\u00f9 o meno due mesi – ha tolto a Karzai causa brogli oltre 5 punti percentuale, il Dr. Abdullah questa mattina si \u00e8 ritirato dalla competizione<\/a>. Nei giorni scorsi aveva chiesto la rimozione dei funzionari coinvolti nei brogli oltre al presidente della commissione elettorale. Non ritiene che ci siano le condizioni per un processo elettorale affidabile.<\/p>\n In realt\u00e0 tecnicamente Abdullah<\/strong> non pu\u00f2 ritirarsi n\u00e8 ha chiesto ai suoi sotenitori di boicottare il voto ma la sua uscita di oggi ha un forte valore politico perch\u00e8 toglie a Karzai la possibilit\u00e0 di riaccreditarsi politicamente. In particolare gli americani hanno voluto il ballottaggio affinch\u00e8 Karzai ne potesse uscire rilegittimato dopo i brogli estivi che hanno minato un presidente gi\u00e0 a corto di autorit\u00e0 ed autorevolezza. Un ballottaggio che tutti sapevano non si sarebbe svolto ma – si ipotizzava – grazie ad un accordo di coabitazione al potere tra i due, dando cos\u00ec spazio al nuovo (Abdullah) e ad i suoi tagiki ma garantendo una continuit\u00e0 pi\u00f9 credibile a Karzai e ad i suoi pashtun. Od almeno a questo avrebbe lavorato, dietro le quinte, la macchina della <\/strong>diplomazia internazionale nelle ultime settimane. Perch\u00e8 Abdullah si \u00e8 ritirato? <\/strong>Il quadro \u00e8 talmente confuso \u00e8 che l’unica certezza di cui disponiamo \u00e8 che Karzai continuer\u00e0 ad essere presidente per altri cinque anni. Anche se si votasse in condizioni normali (fraud-free) \u00e8 chiaro che Abdullah, fosse solo per motivi etnici, non partirebbe avvantagiato e il favorito rimasto comunque Karzai. Cosa succeder\u00e0 adesso?<\/strong> In questa situazione nebulosa \u00e8 difficile dirlo. L’Onu invoca una soluzione “legale” ovvero leggi “politica”, la commissione elettorale e il comitato di Karzai dicono che si voter\u00e0 lo stesso per un voto farsa che metterebbe a rischio, di nuovo,\u00a0 altre vite – con i talebani che minacciano un’ondata di attacchi. C’\u00e8 da considerare che nonostante le rassicurazioni e gli appelli di Abdullah non \u00e8 escluso che si arrivi a violenze di piazza soprattutto nel nord, con i suoi sostenitori arrabbiati con il governo. Comunque sia, se non si trova una soluzione politica a perdere saranno tutti: la famiglia Karzai si arrichir\u00e0 per un altro po’ di anni mentre gli viene meno la terra sotto i piedi con i talebani che avanzano; Abdullah da astro (ri)nascente passer\u00e0 per un’inaffidabile. Gli occidentali non sapranno pi\u00f9 con chi dialogare e la guerriglia si avvantagger\u00e0 – come ha fatto sin’ora – dell’odio della popolazione verso un governo corrotto.<\/p>\n Per\u00a0 fortuna in Afghanistan<\/strong>, le sorprese sono sempre possibili – non necessariamente positive – ma possibili anche in maniera clamorosa. Come era facile prevedere (vedi qui e altri post di questo blog) il ballottaggio per l’elezione del presidente dell’Afghanistan non si terr\u00e0 o se mai si dovesse svolgere non sar\u00e0 che un proforma. Diventato quest’estate, a sorpresa, l’avversario pi\u00f9 quotato del presidente Karzai, arrivato al secondo turno grazie alla revisione del voto che – durata […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[21],"tags":[89,90,110,255,358,589,612,613,868,1015,1156,1288,1489,1694,1830,1860],"yoast_head":"\n
\nNessuno, per\u00f2, si sarebbe aspettato l’uscita di Abdullah; uscita che non poco ha fatto arrabbiare gli americani (vedi il commento di Hillary Clinton –<\/strong> con o senza Abdullah, non si toglie credibilit\u00e0 al voto).<\/p>\n
\nE allora Abdullah potrebbe essersi ritirato per provare a salvare una trattativa (arenata, altrimenti avrebbe prodotto risultati giorni fa) per un governo di co-abitazione oppure perch\u00e8 di trattativa non c’era pi\u00f9 speranza e bisognava salvare la faccia. Di certo ha prodotto un danno forte soprattutto agli americani, che ricordiamolo hanno posposto ogni decisione sull’invio di nuove truppe proprio al dopo elezioni, perch\u00e8 la nuova strategia del generale McCrhystal pu\u00f2 essere vincente solo se c’\u00e8 un governo credibile e non corrotto.<\/p>\n
\nMi viene in mente l’intervista ad Ashraf Ghani, girata dopo il voto, nella quale il candidato pi\u00f9 illuminato del panorama politico afghano mi disse che l’unica soluzione non poteva che essere un accordo politico. Peccato che per fare gli accordi – aggiungo oggi – bisogna essere almeno in due e pensarla pi\u00f9 o meno alla stessa maniera.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"