{"id":520,"date":"2009-10-28T23:49:52","date_gmt":"2009-10-28T21:49:52","guid":{"rendered":"http:\/\/nicopiro.wordpress.com\/?p=520"},"modified":"2009-10-28T23:49:52","modified_gmt":"2009-10-28T21:49:52","slug":"addio-alla-valle-della-morte","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/nicopiro.it\/2009\/10\/28\/addio-alla-valle-della-morte\/","title":{"rendered":"Addio alla valle della morte"},"content":{"rendered":"
<\/strong><\/p>\n La fob e le firebases<\/strong> nella valle di Korengal dovrebbero chiudere a gennaio; quella “maledetta valle” il luogo pi\u00f9 iconico e dannato della guerra in Afghanistan verr\u00e0 presto abbandonato dalle truppe americane. La cosa non sar\u00e0 indolore e presumibilmente la destra repubblicana monter\u00e0 non poche polemiche sulla strategia Obama in Afghanistan. La valle di Korengal \u00e8 uno dei paesaggi montani pi\u00f9 belli del mondo ma anche una valle (in realt\u00e0 una sorta di frattura in mezzo a montagne altissime) dove si registrano i combattimenti pi\u00f9 intesi di tutto l’Afghanistan, poco distante dalla valle del fiume Pech, nella provincia di Kunar.<\/p>\n Korengal \u00e8 diventata famosa<\/strong> perch\u00e8 l\u00ec \u00e8 possibile “vedere” combattimenti che solitamente avvengono in ambienti e con modalit\u00e0 ben diverse. E’ l’ambiente montano che lo consente ed \u00e8 ha “favorito” giornalisti, fotografi e crew televisive che ne hanno fatto il simbolo di un conflitto. Qui \u00e8 stata scattata – un esempio su tutti – la foto che ha vinto il world press award del 2007, quella di Tim Hetherington sulla stanchezza di un uomo, la stanchezza di una nazione<\/a>. Personalmente, sono profondamente legato alla valle di Korengal per le emozioni di una straordinaria esperienza umana e professionale che l\u00ec ho vissuto nel 2008 con il collega Gianfranco Botta del Tg3. Tra l’altro e’ stato un privilegio andarci e quest’anno eravamo stati “ammessi” di nuovo ma l’elicottero che doveva portarci l\u00ec s\u00f9 aveva un ritardo di soli tre giorni…Un privilegio perch\u00e8 la popolarit\u00e0 della valle \u00e8 diventata tale che tutti gli embed in Rc-East ci vogliono andare ma troppi vengono considerati “trouble-maker” dai militari (ragionamento fatto in via informale dai comandanti sul campo), ovvero gente che cerca l’azione per l’azione (leggi i combattimenti) e che quindi potrebbe mettere a rischio non solo se stessi ma soprattutto gli uomini che accompagnano.<\/p>\n La notizia su Korengal<\/strong> l’ho appresa da fonti militari durante il mio embed con la 4rta divisione di fanteria nel settembre scorso, non c’\u00e8 conferma ufficiale al riguardo ma si tratta di un passo in una strategia pi\u00f9 ampia, che nei giorni scorsi ha gi\u00e0 riguardato alcuni avamposti nel Nuristan, chiusi. Strategia che viene ben descritta da questo articolo del NY Times di oggi<\/a>. In pratica, McChrystal vuole concentrarsi sulle zone ad elevata densit\u00e0 di popolazione per garantire loro sicurezza, per esempio nell’afghanistan orientale su Jalalabad e la sua provincia.<\/p>\n Tenere uomini<\/strong> in piccoli e remoti avamposti significa affrontare incredibili problemi logistici (rifornirli \u00e8 possibile solo con gli elicotteri ed sempre pi\u00f9 complicato via via che la guerriglia diventa pi\u00f9 forte), esporre i soldati in una sorta di fort Alamo permanentemente sotto attacco e poi soprattutto non cambiare la vita di valli che da secoli sono isolate e vogliono restare isolate. Valli dove per giunta controllare il terreno (ostile e scosceso) \u00e8 impossibile o meglio ci vorrebbero il quadruplo degli uomini impegnati…altro che una compagnia o un plotone! Insomma il gioco ormai \u00e8 quello a valorizzare il rapporto tra unit\u00e0 combattenti per numero di abitanti, abbandonando valli che la guerriglia – senza dubbio – usa come rifugi, ma dove con o senza avamposti la situazione cambia poco e la gente non si schiera e forse non si schierer\u00e0 mai con il governo, un concetto estraneo in luoghi tanto remoti.<\/p>\n Queste aree remote <\/strong>verrebbero sorvegliate da droni e operazioni di forze speciali, in pratica replicando il modello (sin’ora di parziale successo) degli attacchi ai campi di Al Qaeda in Pakistan. Unica eccezione al rapporto tra numero di abitanti e truppe, sar\u00e0 la valle dell’Helmand ritenuta troppo strategica (fonte di oppio e chiave per il controllo degli spostamenti nella zona). E’ evidente che tutta questa strategia non potr\u00e0 essere attuata senza un aumento consistente delle truppe proprio come chiede McCrhrystal. La fob e le firebases nella valle di Korengal dovrebbero chiudere a gennaio; quella “maledetta valle” il luogo pi\u00f9 iconico e dannato della guerra in Afghanistan verr\u00e0 presto abbandonato dalle truppe americane. La cosa non sar\u00e0 indolore e presumibilmente la destra repubblicana monter\u00e0 non poche polemiche sulla strategia Obama in Afghanistan. La valle di Korengal […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[21],"tags":[110,227,408,802,1030,1156,1193,1288,1302,1310,1427,1428,1425,1860],"yoast_head":"\n<\/strong><\/strong>
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\n<\/em>Ad integrazione di questo articolo<\/strong> segnalo questo pezzo del Washington Post<\/a> che racconta come alla Casa Bianca il ragionamento sul numero di truppe aggiuntive da mandare in Afghanistan si stia basando proprio sull’analisi del territorio e la distribuzione della popolazione nelle diverse province<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"