A Taleban commander and two senior Afghan officials confirmed yesterday that Italian forces paid protection money to prevent attacks on their troops.<\/em><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\nMr Ishmayel said that under the deal it was agreed that \u201cneither side should attack one another. That is why we were informed at that time, that we should not attack the Nato troops.\u201d The insurgents were not informed when the Italian forces left the area and assumed they had broken the deal. Afghan officials also said they were aware of the practice by Italian forces in other areas of Afghanistan.<\/em><\/p>\nA senior Afghan government official told The Times<\/em> that US special forces killed a Taleban leader in western Herat province a week ago. He was said to be one of the commanders who received money from the Italian Government. A senior Afghan army officer also repeated the allegation, adding that agreements had been made in both Sarobi and Herat.<\/em> \n \nNon sono in grado esprimermi sulle accuse del Times<\/strong> (per giunta rivolte ai servizi pi\u00f9 che ai militari italiani), di certo appaiono surrogate da fonti diverse e citano persino intercettazioni telefoniche dei servizi americani, ma \u00e8 altrettanto sicuro che nell’ovest soprattutto negli ultimi sei mesi (ma ricordiamo anche la scorsa “calda” estate con l’Aeromobile nelle stesse zone) gli italiani sono stati in combattimento quasi ogni giorno, che \u00e8 un elemento sicuramente contraddittorio rispetto al quadro delineato da questi articoli.<\/p>\nUn’osservazione personale.<\/strong> Fermo restando che la tentazione che potrebbe emergere \u00e8 quella di derubricare tutto alla voce “pessimi rapporti tra Berlusconi e la stampa internazionale” (insomma che piuttosto di affrontare la questione si dica che \u00e8 solo frutto di screzi e dispetti) e che, comunque, gli effetti sull’immagine internazionale del nostro premier (quello che lui stesso ha definito lo “sputtanamento”<\/em>) dopo la vicenda escort, non aiuti a dare forza alle pur categoriche smentite governative. Secondo me il punto di tutta questa storia \u00e8 per\u00f2 un’altro: c’\u00e8 bisogno di chiarire tutto e farlo subito, non solo per motivi di decoro nazionale (…perdita della faccia…mettiamola cos\u00ec) ma soprattutto perch\u00e8 i militati sul campo, quelli che rischiano la vita ogni giorno, possono essere seriamente penalizzati da una storia del genere se non chiarita o lasciata (italicamente) perdere per essere poi dimenticata. Chi si trova in prima linea con addosso accuse del genere rischia di non essere pi\u00f9 considerato un buon alleato da chi combatte al suo fianco (afghani, americani, francesi, spagnoli che siano) ovvero rischia di ritrovarsi “isolato” e quindi rischia di rischiare molto di pi\u00f9.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"Il Times di Londra non molla, in ossequio alla sua tradizione (quella di uno dei giornali pi\u00f9 prestigiosi ed indipendenti del mondo) pur di fronte alle smentite del governo italiano (che vi ha aggiunto una minaccia di querela), della Nato e dei diretti interessanti (i francesi); oggi il quotidiano britannico pubblica una seconda puntata (qui […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[1],"tags":[94,110,253,433,686,727,881,970,1095,1096,1195,1197,1357,1580,1763,1830,1875],"yoast_head":"\n
Mazzette ai talebani, la seconda puntata - Nico Piro<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n