{"id":396,"date":"2009-09-27T14:44:54","date_gmt":"2009-09-27T13:44:54","guid":{"rendered":"http:\/\/nicopiro.wordpress.com\/?p=396"},"modified":"2009-09-27T14:44:54","modified_gmt":"2009-09-27T13:44:54","slug":"allarme-rosso-ad-herat","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/nicopiro.it\/2009\/09\/27\/allarme-rosso-ad-herat\/","title":{"rendered":"Allarme rosso ad Herat"},"content":{"rendered":"
<\/strong><\/span><\/p>\n E’ passato inosservato<\/strong> sull’informazione italiana e non, l’episodio di questa mattina ad Herat, principale citt\u00e0 del Nord-Ovest del paese, nonch\u00e8 principale base delle nostre truppe in Afghanistan. Eppure \u00e8 un episodio assolutamente preoccupante che sancisce come i talebani siano sempre pi\u00f9 attivi in aree a loro non “etnicamente” n\u00e8 “storicamente” favorevoli.<\/p>\n Il convoglio di<\/strong> Ismail Khan si stava dirigendo verso l’aeroporto quando \u00e8 esplosa una IED che non l’ha ferito (tanto che ha poi raggiunto, per via aerea, la sua destinazione, Kabul) ma ha fatto – al solito… – tra le tre e le quattro vittime civili (vedi la notizia qui<\/a>) oltre a circa diciassette feriti tra i passanti, pare poco distante da una scuola. Ismail Khan era un ufficiale<\/strong> dell’esercito afghano quando alla fine degli anni ’70 avvio la rivolt\u00e0 (oggi celebrata in un museo proprio ad Herat) contro i soprusi dell’esercito filo-sovietico. E’ stato anche fiero avversario dei talebani (che lo costrinsero alla fuga in Iran) fino alla loro cacciata nel 2001.<\/strong><\/strong>
\nIsmail Khan \u00e8 uno dei principali capi Mujaheddin nonch\u00e8 attuale Ministro dell’Energia e delle risorse idriche, ministero che di fatto ha trasferito nella “sua” Herat.<\/p>\n
\nSenza girarci troppo intorno \u00e8 un’espressione (pur tra le pi\u00f9 alte) della frammentazione del Paese e dell’organizzazione del potere per aree di stampo feudale. Ma il fatto che venga colpito in maniera tanto clamorosa nella “sua” Herat, per giunta con un’esplicita rivendicazione talebana (per bocca del portavoce Zabihullah Mujahid), \u00e8 la riprova che i guerriglieri stanno sempre pi\u00f9 lavorando sul fronte nord (est ed ovest). Fronte che ha una doppia valenza: strategica, perch\u00e8 anche negli anni ’90 da qui pass\u00f2 la conquista dell’intero paese, e politica, perch\u00e8 agire qui significa colpire Italia e Germania, alleati indispensabili per l’America nel conflitto afghano ma esposti ai dubbi dell’opinione pubblica interna e quindi ritenuti particolarmente fragili verso attacchi ad alto impatto mediatico.<\/p>\n