{"id":14716,"date":"2024-12-31T16:44:16","date_gmt":"2024-12-31T15:44:16","guid":{"rendered":"https:\/\/nicopiro.it\/?p=14716"},"modified":"2024-12-31T17:15:03","modified_gmt":"2024-12-31T16:15:03","slug":"buon-2025","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/nicopiro.it\/2024\/12\/31\/buon-2025\/","title":{"rendered":"Per un 2025 senza guerre e senza bugie"},"content":{"rendered":"
Negli ultimi giorni sono morti di freddo nelle tende di Gaza<\/strong> sei bambini, l\u2019ultimo dei quali era nato da solo un mese. La strage che Israele<\/strong> sta commettendo in quel lembo di Palestina (Amnesty e HRW parlano di genocidio e pulizia etnica) non si ferma, siamo oltre quota 46mila morti mentre il sistema sanitario \u00e8 al collasso con l\u2019ultimo ospedale ancora in attivit\u00e0 ridotto ormai ad un rudere.<\/p>\n L\u2019Ucraina<\/strong> continua a perdere territorio in Donbass, n\u00e8 la mossa disperata dell\u2019estate scorsa con l\u2019invasione della regione di Kursk n\u00e8 la possibilit\u00e0 di colpire il territorio russo in profondit\u00e0 con i missili occidentali, n\u00e8 i tanto invocati jet F-16 hanno cambiato i rapporti di forza sul campo. Lo stesso Zelensky ammette che la vittoria al momento non \u00e8 possibile (quella di cui invece continuano a parlare politici e opinionisti nostrani). Non \u00e8 chiaro se perch\u00e8 voglia aprire trattative o per ottenere non pi\u00f9 solo armi ma l\u2019intervento diretto di truppe dei Paesi alleati.<\/p>\n Intanto in Siria<\/strong> (di cui Israele e Turchia si sono presi un pezzo) al potere non c\u2019\u00e8 pi\u00f9 Bashar Al Assad, massacratore del suo popolo, ma un gruppo di jihadisti. Non hanno nulla di diverso da quelli per combattere i quali, dopo l\u201911 settembre, abbiamo condotto guerre in mezzo mondo; guerre che da Al Qaeda hanno portato all\u2019Isis, uccidendo – tra vittime dirette e indirette – circa 3,8 milioni di persone. Eppure in Siria non li chiamiamo pi\u00f9 terroristi, li definiamo pragmatici e pronti al dialogo. Prima la convenienza poi la coerenza, al solito.<\/p>\n Le missioni navali e i bombardamenti sullo Yemen<\/strong> non stanno producendo frutti, gli huthi continuano a mettere a rischio la navigazione attraverso lo stretto di Suez e a lanciare missili su Israele come rappresaglia per la distruzione di Gaza. Il Libano<\/strong> meridionale \u00e8 in macerie, dopo l\u2019invasione israeliana. In Sudan<\/strong>, intanto, si continua a morire ma, al contrario dell\u2019Ucraina<\/strong> e del Medio Oriente<\/strong>, tutto scorre nell\u2019indifferenza generale.<\/p>\n L\u2019allarme che lanciavo nel 2022 nel mio libro Maledetti Pacifisti quando ho coniato il termine PUB – Pensiero Unico Bellicista<\/strong> – si conferma, purtroppo fondato. Dopo l\u2019invasione russa dell\u2019Ucraina il sistema politico-mediatico ha trasformato la guerra in una sorta di culto da abbracciare, qualcosa di inevitabile, l\u2019unica scelta moralmente ammissibile, l\u2019unica soluzione possibile. Cos\u00ec chi parla di pace \u00e8 stato demonizzato (da filo putiniano ad anti-semita \u00e8 stato un attimo) quindi neutralizzato mentre le opinioni delle persone – chiaramente a favore della pace, scolpite sempre pi\u00f9 chiaramente nei sondaggi che si ripetono sin dal febbraio di due anni e mezzo fa – non vengono prese in considerazione e non sono pi\u00f9 nemmeno oggetto di discussione da parte delle \u00e9lite alla guida del sistema politico-mediatico.<\/p>\n Abbiamo abbracciato la guerra<\/strong> come strumento di difesa della democrazia ma nel farlo abbiamo demolito il pluralismo e l\u2019idea che la politica serva a rappresentare\/concretizzare le scelte delle persone. Quasi tre anni dopo possiamo dire che con la scelta della guerra e non della pace stiamo minando la nostra sicurezza, limitando la nostra libert\u00e0 di pensiero e impoverendoci ma stiamo anche perdendo la nostra credibilit\u00e0<\/strong> (quella del cosiddetto Occidente) verso il resto del mondo. Tutto ci\u00f2 accade con l\u2019attiva collaborazione e\/o il silenzio complice di informazione e politica, con poche e limitate eccezioni. Le stesse \u201cfirme\u201d che per anni hanno giustificato l\u2019austerit\u00e0, i tagli alla spesa pubblica, ma che oggi chiedono di allargare i cordoni della borsa per comprare nuove armi a discapito delle liste d\u2019attesa negli ospedali o dei posti negli asili nido.<\/p>\n Purtroppo pi\u00f9 passa il tempo pi\u00f9 \u00e8 evidente che chi si \u00e8 schierato contro la guerra e a favore della pace aveva ragione<\/strong>. E’ brutto dirlo, lo faccio solo per tentare di risvegliare le coscienze, siamo ancora in tempo per fermarci prima del baratro che non \u00e8 solo quello della guerra totale ma anche dell\u2019intruppamento finale del pensiero.<\/p>\n In queste ore una giovane cronista, Cecilia Sala, \u00e8 detenuta in Iran.<\/strong> Un pensiero non pu\u00f2 che andare a lei con la speranza di vederla presto libera. Il giornale con cui collabora ha scritto che \u201cil giornalismo non \u00e8 mai un crimine\u201d, principio dimenticato quando si trattava di difendere Assange finito in carcere per aver denunciato crimini di guerra mentre chi li aveva ordinati e decisi si godeva la vita. Se siete arrivati sin qui avete capito che i miei auguri non sono carichi di ottimismo. In una fase di crisi totale del giornalismo, abbiamo per\u00f2 il dovere di evitare interpretazioni consolatorie. La speranza di cambiare le cose c’\u00e8 ancora ed \u00e8 forte. L’importante \u00e8 rendersi conto di quanto grave e seria sia la situazione. <\/strong>Insomma prima di tutto non raccontiamocela, poi cerchiamo di uscire dalla frammentazione, rimetterci insieme, collegarci, dialogare, parlarci per dire no alla guerra. E dell’ottimismo, infine, c’\u00e8: \u00e8 quello delle migliaia di persone che ho incontrato in giro per l’Italia nel 2024 per parlare di pace e dire no alla guerra. Siete voi la speranza, almeno la mia (e la mia forza). Negli ultimi giorni sono morti di freddo nelle tende di Gaza sei bambini, l\u2019ultimo dei quali era nato da solo un mese. La strage che Israele sta commettendo in quel lembo di Palestina (Amnesty e HRW parlano di genocidio e pulizia etnica) non si ferma, siamo oltre quota 46mila morti mentre il sistema sanitario \u00e8 […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":14500,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[2500,2497],"tags":[2641,2887,2888,2714,1288,2715,1733,1812,2195],"yoast_head":"\n
\nAbbiamo abbracciato la guerra<\/strong> come mezzo per difendere il nostro stile di vita ma i prezzi sono arrivati alle stelle, l\u2019economia arranca e continuiamo a spostare fondi pubblici dal civile (sanit\u00e0, scuola, servizi sociali) all\u2019acquisto di armi.
\nAbbiamo abbracciato la guerra<\/strong> in nome della difesa dell\u2019integrit\u00e0 territoriale dell\u2019Ucraina e della difesa dei suoi civili per poi negare gli stessi principi quando si tratta dei palestinesi (o dell\u2019integrit\u00e0 territoriale siriana) perch\u00e8 a farlo non \u00e8 un \u201cnostro\u201d nemico ma un \u201cnostro\u201d alleato.<\/p>\n
\nUn sacrosanto principio, lo si applichi anche ai giornalisti palestinesi<\/strong> che Israele non ha ancora ammazzato a Gaza dove ne ha massacrato 150 (secondo altre fonti 201). Perch\u00e8 i principi devono valere sempre e per tutti, non solo a secondo degli schieramenti o delle nostre convenienze. Nostre di chi? Di quella cosa che chiamiamo Occidente e non sempre si capisce bene cosa sia se non appunto un grumo di interessi che chiamano “nostri” cio\u00e8 di tutti noi ma che poi finiscono con l\u2019essere solo di pochi, quelli che le guerre non le vanno a combattere e che continuano ad arricchirsi.<\/p>\n
\nA proposito, buon 2025<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"