{"id":1364,"date":"2011-05-03T09:40:57","date_gmt":"2011-05-03T07:40:57","guid":{"rendered":"http:\/\/nicopiro.wordpress.com\/?p=1364"},"modified":"2011-05-03T09:40:57","modified_gmt":"2011-05-03T07:40:57","slug":"uccidete-geronimo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/nicopiro.it\/2011\/05\/03\/uccidete-geronimo\/","title":{"rendered":"Uccidete Geronimo"},"content":{"rendered":"
E’ stato come vedere un film<\/strong>, solo che i minuti sembravano ore – racconta chi c’era. Nella situation room della Casa Bianca, Obama, la Clinton e tutti i vertici della sicurezza americana si sono riuniti domenica per guardare su uno schermo quello che stava succedendo in Pakistan. Come quando si va al cinema o si vede una partita importante qualcuno era andato da Costco (il supermercato delle grandi quantit\u00e0 e dei grandi sconti) per comprare panini e bibite. Il racconto di questo e di altri aspetti del blitz contro Bin Laden \u00e8 contenuto in questo articolo del Ny Times<\/a>.<\/p>\n Il Pentagono<\/strong> non ha ancora mostrato immagini n\u00e8 del blitz n\u00e8 del corpo (sarebbe ora…) e dopo l’uscita, da fonte pakistana, della falsa foto diffusa ieri, le teorie della cospirazione stanno alimentando dubbi e scetticismi che, del resto, non potevano non mancare quando si tratta dell’uccisione dell’uomo la cui stessa esistenza in vita ha giustificato guerre e morti. Ci vorranno forse mesi, sicuramente anni per capire cosa \u00e8 successo davvero ad Abbottabad e a Washington.<\/p>\n Ora sappiamo un po’ di cose in pi\u00f9<\/strong> rispetto ad ieri. “Geronimo”, nome in codice per Bin Laden, era stato individuato da mesi grazie al suo corriere, rintracciato sul campo ma individuato grazie alle confessioni estorte a Guantanamo. Al di l\u00e0 di che faccia avesse Bin Laden oggi<\/strong>, nel senso di come fosse cambiato visto che non lo si vedeva da anni, quello che non sappiamo \u00e8 cosa succeder\u00e0 adesso. Al Qaeda \u00e8 profondamente indebolita e comunque non \u00e8 pi\u00f9 l’organizzazione monolitica degli anni ’90, nella quale se uccidevi il capo avevi ucciso l’organizzazione. Ieri \u00e8 stato ucciso solo un simbolo. Al Qaeda ormai \u00e8 un “franchising” del terrore, vedi il suo braccio somalo, quello magrebino, quello yemenita; una galassia che si ispira a Bin Laden ma dove “ogni punto vendita” \u00e8 autonomo, come si direbbe nel commercio (passatemi il sarcasmo).\u00a0Il fatto che sia indebolita non per\u00f2 significa (gli attentati di Londra insegnano) che non possa avviare una rappresaglia, colpire da qualche parte. I simboli hanno un loro valore<\/strong>, sia per vincere le campagne elettorali che per\u00a0far sentire alla generazione di ground zero che una pagina si \u00e8 chiusa, ma se si vuole per davvero rendere il mondo pi\u00f9 sicuro o quantomeno sbrogliare il groviglio della guerra afghana bisogna agire proprio in Pakistan, tagliando quelle complicit\u00e0 che consentivano a Bin Laden di vivere di fronte ad un’accademia militare ed al mullah Omar chiss\u00e0 dove. Ma questa \u00e8 una strada lunga (diplomatica, politica, di intelligence) e che nessun blitz armato risolvere in quaranta minuti…<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" E’ stato come vedere un film, solo che i minuti sembravano ore – racconta chi c’era. Nella situation room della Casa Bianca, Obama, la Clinton e tutti i vertici della sicurezza americana si sono riuniti domenica per guardare su uno schermo quello che stava succedendo in Pakistan. Come quando si va al cinema o si […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[21],"tags":[302,309,310,377,412,794,1005,1288,1358,1547,1711,1860,1922],"yoast_head":"\n
\nL’ultimo uscita di WikiLeaks stava mettendo tutto a rischio, in qualche modo, perch\u00e8 un documento tra i pi\u00f9 recenti diffusi parlavo proprio di questo “corriere”, il postino del grande capo. Sappiamo anche che i pakistani erano all’oscuro di tutto, militarmente \u00e8 stato un capolavoro, entrare in un territorio di un altro Paese ed entrarci tanto in profondit\u00e0 e in una zona tanto popolata (50 km dalla capitale) \u00e8 un rischio enorme e richiede piloti (di ben quattro elicotteri) con un’abilit\u00e0 assoluta, quella di volare praticamente “pancia a terra” per sfuggire ai radar (se fossero stati abbattuti, intercettati sarebbe finita come “black hawk down”).
\nSappiamo che Bin Laden \u00e8 stato riconosciuto prima con il sistema biometrico e poi con un campione di dna. Sappiamo anche un suo video (fonte Ap) potrebbe essere diffuso nelle prossime ore, potrebbe essere il testamento del leader di Al Qaeda preparato da tempo e consegnato a qualcuno fidato proprio per l’evenienza di una sua morte.<\/p>\n
\nL’altra cosa che sappiamo \u00e8 che non ci sono pi\u00f9 scuse per gli Stati Uniti sul versante Pakistan. La comoda vita del fuggitivo Bin Laden, non in una caverna ma in una villa, confermano la verit\u00e0 di cui tutti parlano e scrivono da anni, il Pakistan attraverso l’Isi protegge, direttamente o indirettamente, gli uomini di Al Qaeda e quelli che fanno la guerra in Afghanistan. Sulle prime ieri, mi sembrava impossibile che gli americani avessero osato un blitz del genere senza avvertire i pakistani, troppi rischi. Ho immaginato che ci fosse stato qualche sorta di scambio tra americani, l’Isi e il governo di Islamabad dopo queste settimane di tensione sul contractor della Cia arrestato per omicidio e i bombardamenti dei droni. Se sono stati presi quei rischi, vuol dire che affidarsi ai pakistani avrebbe significato far saltare l’operazione, di cui persino i Navy Seals hanno saputo solo alla fine.<\/p>\n