{"id":13594,"date":"2023-11-28T19:41:39","date_gmt":"2023-11-28T18:41:39","guid":{"rendered":"https:\/\/nicopiro.it\/?p=13594"},"modified":"2023-11-29T17:41:15","modified_gmt":"2023-11-29T16:41:15","slug":"la-burocrazia-di-piantedosi-punisce-chi-salva-i-migranti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/nicopiro.it\/2023\/11\/28\/la-burocrazia-di-piantedosi-punisce-chi-salva-i-migranti\/","title":{"rendered":"La burocrazia di Piantedosi punisce chi salva i migranti"},"content":{"rendered":"
Giorni dopo la sua uscita in edicola (gioved\u00ec 23 novembre)L, quindi nel rispetto del lavoro della redazione, pubblico il testo della mia testimonianza pubblicato da \u201cIl Fatto Quotidiano\u201d sulla mia esperienza a bordo di Ocean Viking \u201cAll crew! All crew!\u201d. Sono passate da poco le 23 del 10 novembre quando la radio scaraventa tutti fuori dalle cuccette della Ocean Viking. La nave di ricerca e soccorso migranti della ong Sos Mediterranee \u00e8 di pattuglia a nord-ovest di Tripoli. La zona \u00e8 quella delle piattaforme petrolifere, le cui luci spesso ingannano le barche dei rifugiati come un miraggio della costa italiana. Il primo recupero avviene a poca distanza dalla murata della nave che con le sue luci fende il buio. Vengono salvate 33 persone, tra loro un minore, tutti del Bangladesh eccetto un libico. Terrorizzati, intirizziti, bagnati ma in buone condizioni. Sul ponte di comando intanto Luisa Albera, la coordinatrice delle operazioni Sar (Search and Rescue), riceve nel giro di 40 minuti comunicazione del \u201cporto sicuro\u201d. Il decreto Piantedosi ha archiviato l\u2019epoca in cui le localit\u00e0 di sbarco delle persone soccorse venivano decise anche dopo un\u2019agonia di giorni. Ma non \u00e8 una tempestivit\u00e0 benigna: il porto assegnato \u00e8 Ortona, in Abruzzo, a tre giorni e mezzo di navigazione. Nel pattugliamento precedente Ocean Viking aveva dovuto sbarcare a Ravenna poi a Taranto.<\/p>\n E\u2019 come se in una citt\u00e0 piena di incidenti stradali si tenesse fuori gioco un\u2019ambulanza per una settimana. Arrivare ad Ortona, tra l\u2019altro, costa alle casse della ong francese circa cinquantamila euro di carburante. Dietro lo schermo della \u201csolidariet\u00e0 interna\u201d e dei porti sotto stress in Calabria e Sicilia di cui parla il governo, si legge l\u2019intento punitivo del decreto denunciato dalle ong.<\/p>\n In un impasto di sonno e adrenalina, torniamo nelle cuccette. La notte ci pu\u00f2 riservare di tutto: il mare \u00e8 favorevole alle partenze dalla Libia. Poche ore dopo: \u201cAll crew! All crew!\u201d. Incrociando una segnalazione di Alarm phone – il centralino fatto da volontari che raccoglie gli sos dei migranti – e i dati radar, la Ocean Viking cerca un\u2019altra barca in avvicinamento, da 27 a 16 miglia di distanza.<\/p>\n \u201cSe paghi per 400 cavalli, devi usarli tutti\u201d. Scherza David il conduttore del gommone Eazy 1. Scherza ma il messaggio lo capiamo tutti. Mentre l\u2019argano ci fa sbattere per l\u2019ultima volta sulla murata della nave, i quattro membri dell\u2019equipaggio di soccorso e io (che sono l\u00ec per vedere con i miei occhi) ci battiamo con un pugno sull\u2019elmetto. Messaggio ricevuto: dobbiamo tenerci forte. Attraversiamo l\u2019oscurit\u00e0 totale ad alta velocit\u00e0, il rischio di una collisione (per esempio con un container abbandonato) \u00e8 altissimo ma non c\u2019\u00e8 tempo da perdere, stiamo cercando una barca che potrebbe affondare. Sulla piattaforma di prua, Giannis brandeggia una torcia, via radio Luisa ci guida per quel poco che vede dal radar ma \u00e8 una ricerca difficilissima. Venti minuti dopo la torcia fa emergere una lama bianca dall\u2019oscurit\u00e0, le grida di gioia dei migranti sovrastano il rumore dei motori. Ci avviciniamo ordinandogli di restare immobili: la gioia e il panico possono far capovolgere la carretta del mare. Il puzzo \u00e8 inconfondibile: benzina. La barca \u00e8 allagata: un misto di acqua di mare e carburante che ustiona la pelle e brucia i polmoni. Salvati 2 sud sudanesi e 32 siriani. Alcuni hanno inalato tanta benzina da sembrare allucinati. Uno di loro avr\u00e0 un malore una volta portato a bordo, salvato solo grazie a due giorni di ossigeno. In plancia Luisa non si \u00e8 dovuta dedicare solo a guidare i soccorsi ma a cercare (come prevede il decreto) il coordinamento della autorit\u00e0 competenti, un ping pong tra Italia e Libia, fatto di email e telefonate. Come chiedere i documenti a qualcuno che annega prima di lanciare un salvagente. Burocrazia obbligatoria perch\u00e9 per le nuove norme, dopo il primo soccorso le navi ong devono mettere la prua verso il porto assegnato e arrivarci tempestivamente. Non possono restare in zona per salvare altri, salvo sotto coordinamento delle autorit\u00e0, quello che Luisa cerca di ottenere.<\/p>\n
\n<\/em><\/strong><\/p>\n<\/p>\n