{"id":1147,"date":"2010-11-22T00:23:39","date_gmt":"2010-11-21T22:23:39","guid":{"rendered":"http:\/\/nicopiro.wordpress.com\/?p=1147"},"modified":"2010-11-22T00:23:39","modified_gmt":"2010-11-21T22:23:39","slug":"sollievo-lisbona","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/nicopiro.it\/2010\/11\/22\/sollievo-lisbona\/","title":{"rendered":"Sollievo Lisbona"},"content":{"rendered":"
Un mio amico afghano <\/strong>mi ha fatto notare che TA’ON in dhar\u00ec significa sconfitta, una parola che suona quasi come Nato\/Otan pronunciata all’afghana. Eppure al summit di Lisbona, della sconfitta (sia come opzione del conflitto sia come situazione attuale sul campo) non si \u00e8 parlato. Prima di tutto<\/strong>, nessuno (media inclusi) hanno sottolineato come a Lisbona la guerra sia stata prorogata di altri quattro anni, ovvero che si \u00e8 passati dall’impegno di Obama di un anno fa di iniziare il ritiro nel 2011 alla data del 2014. E’ anzi “passata” la notiza che il 2014 \u00e8 la data del ritiro, un sollievo per molti Paesi europei che vivono ormai con sempre pi\u00f9 imbarazzo le difficolt\u00e0 della missione afghana e non ammettono pubblicamente la sua evoluzione da missione di peace-keeping a missione bellica. Ma \u00e8 bastato fissare la data del 2014 per far contenti tutti, perch\u00e8 cos\u00ec i governi coinvolti potranno chiedere ai propri elettori di resistere un tempo prefissato in vista della fine della missione e magari sentirsi liberi da impegni verso l’alleato americano. Sia chiaro, non \u00e8 cosa da poco che si sia deciso un calendario (2011-2014) per passare le consegne ad esercito e polizia afghani della sicurezza nelle province afghane, da quelle pi\u00f9 stabili (per esempio la nostra Herat) a quelle pi\u00f9 turbolente favorendo cos\u00ec il disimpegno delle truppe occidentali. Purtroppo per\u00f2 il ragionamento fatto a Lisbona \u00e8 totalmente unilaterale e teorico, si d\u00e0 per scontato che la situazione del conflitto in questi anni migliorer\u00e0, si d\u00e0 per scontato che le trattative di pace produrranno risultati, si d\u00e0 per scontato che le forze di sicurezza afghane, in condizioni discusse e discutibili, siano pronte effettivamente ad assumersi quelle responsabilit\u00e0 quando verranno chiamate a farlo. Tutte variabili non in totale controllo della coalizione Isaf e sulle quali, tra l’altro, c’\u00e8 solo un apparente accordo visto che, per esempio, gli stessi Stati Uniti si sono rifiutati di dire che il loro “combat role” finir\u00e0 nel 2014.<\/p>\n Senza dimenticare che anche se nel 2014 le operazioni di combattimento dovessero finire, l’assistenza militare straniera agli afghani e quindi la presenza militare straniera in Afghanistan non finir\u00e0 in un attimo.<\/p>\n Inoltre il passaggio di consegne<\/strong> non necessariamente significher\u00e0 una riduzione della pressione sui contingenti stranieri interessati. Facciamo il caso degli italiani che lasceranno agli afghani Herat, questo probabilmente significher\u00e0 un maggior impegno in aree pi\u00f9 calde come Farah e Bala Morghab. E’ gi\u00e0 successo quando abbiamo lasciato agli afghani la sicurezza (tra virgolette) di Kabul per ritrovarci poi maggiormente impegnati nell’area ovest con un escalation non da poco. A proposito<\/strong>, altra notizia\u00a0passata sotto la copertura radar, i russi tornano in Afghanistan tra apertura delle rotte logistiche, invio di istruttori militari, fornitura di elicotteri, anti-droga. Vent’anni dopo la ritirata attraverso l’Amu Darya, corsi e ricorsi storici.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Un mio amico afghano mi ha fatto notare che TA’ON in dhar\u00ec significa sconfitta, una parola che suona quasi come Nato\/Otan pronunciata all’afghana. Eppure al summit di Lisbona, della sconfitta (sia come opzione del conflitto sia come situazione attuale sul campo) non si \u00e8 parlato. Anche la lettura dei giornali di oggi, mi ha confermato […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[21],"tags":[110,153,448,849,970,1006,1090,1274,1288,1349,1814,1860,1956],"yoast_head":"\n
\nAnche la lettura dei giornali di oggi, mi ha confermato l’impressione che mi avevano fatto ieri i lavori del summit. Lisbona \u00e8 stata usata dai Paesi membri e partecipanti come una specie di pillola anti-depressiva, un modo per darsi un po’ di sollievo rispetto a quello che \u00e8 ormai il rompicapo afghano e offrire una prospettiva all’opinione pubblica nazionale.<\/p>\n
\nInoltre l’Italia \u00e8 l’unico Paese (escludo riferimenti a Tonga e altri contributori minori di truppe) che continua ad aumentare il proprio contingente (i canadesi – complimentati come i nostri da Obama – stanno facendo i bagagli), come stabilito giorni fa dai vertici militari arriveranno altri 200 istruttori che sono in pratica il 5% in pi\u00f9 rispetto ai 4000 uomini gi\u00e0 schierati (o meglio rispetto ai quali abbiamo gi\u00e0 preso un impegno).<\/p>\n