\n<\/a>Intanto Taleb hanno diffuso questa foto: aeroporto in ordine ma\u00a0quello nella foto \u00e8 il versante civile di KIA (KBL) dal quale non partono voli di evacuazione. Sullo sfondo il terminal domestico dove alcuni collegamenti interni sono ripresi. In azione le forze speciali talebane, brigati 313 Badri ma torniamo agli italiani. Riscaldano il cuore i messaggi che sta ricevendo chi si sta silenziosamente impegnando per estrarre dal caos afghano giornalisti, producer, interpreti, personale che ha collaborato con l\u2019Italia. Merito \u00e8 del Ministero alla Difesa, della Farnesina e della nostra Ambasciata.
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\nSenza entrare in dettagli, dico: se fosse con noi oggi, un collega sarebbe molto ma molto felice. Purtroppo Pino Scaccia, storico inviato del Tg1, se n\u2019\u00e8 andato qualche anno fa. Il suo\/nostro collaboratore – foto – \u00e8 in Italia, al sicuro. Pino l\u2019ha protetto da lass\u00f9.<\/p>\n
Da Nove Onlus apprendiamo del coraggio dei carabinieri paracadutisti del Tuscania che sono usciti dal perimetro \u201coccidentale\u201d per portar dentro dalla folla le donne dell\u2019organizzazione (al Tg3 ne raccontai l\u2019iniziativa \u201ctaxi rosa\u201d per consentire alle donne di Kabul di spostarsi in autonomia e sicurezza) tutte vestite di nero con fascia rossa al braccio.
\nQualcosa di simile lo raccontava, delle truppe britanniche, la corrispondente di PBS. Chiariamo: non si tratta di uscire e fare a spintoni in quel mare di persone per prendere i soggetti da evacuare. Si entra,armati, in territorio talebano. Alto rischio. Gran professionalit\u00e0.
\nPerch\u00e8 evacuazione americana non sta funzionando? Eppure stanno inviando anche voli civili oltre che gli enormi C17? Per via del SIV, il visto che per legge deve essere processato fuori dai confini nazionali (da qui l\u2019ingorgo in Qatar che ha poi sospeso gli scali). Successivamente gli americani hanno deciso di \u201clavorare\u201d gli Special Immigrant Visa all\u2019aeroporto di Kabul e li hanno spediti via whatsapp ma generici, senza ID e nomi. Gli afghani hanno cominciato a passarseli e quindi tantissimi si sono presentati senza titolo all\u2019aeroporto.
\nMa il problema non \u00e8 solo quello delle 18mila (13mila nelle ultime ore?) in attesa dentro il terminal. Ci sono famiglie separate, faccio un esempio che conosco:mamma e figlia in Canada, figlio in Italia. Inoltre i talebani sono stati tassativi il 31 agosto \u00e8 la data finale per completare evacuazioni poi gli occidentali dovranno andar fuori (una risposta alle dichiarazioni di Biden sul prolungamento delle attivit\u00e0).
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\nTra le persone che stanno andando via ci sono tanti giornalisti. L\u2019amico e premio Pulitzer Massoud Hosseini per esempio \u00e8 all\u2019estero. Ieri ha lasciato Paese l\u2019amico Bilal Sarwary, ex-BBC poi freelance. E\u2019 un disastro. Senza reporter l\u2019Afghanistan scivola nel buio dove i regimi hanno mano libera.<\/p>\n
Cerchiamo di capire operazione strategica:\u00a0il Panshir \u00e8 imprendibile ma \u00e8 una sacca. La resistenza replica le manovre di epoca anti-sovietica. Push in uscita e usare valle Andarab per colpire la rotta logistica nord-sud pi\u00f9 importante del Paese (Kunduz-Kabul) e bloccare il passo Salang (tunnel pi\u00f9 alto del mondo).
\nComunque sia, pare chiaro si vada verso governo unit\u00e0 nazionale a Kabul (lo chiedono Russia e Cina). I tagiki ci saranno con Abdullah, Massoud jr moller\u00e0? Di certo Saleh non lo far\u00e0!
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\n@abdsayedd racconta che l\u2019uomo CIA Gul Agha si \u00e8 schierato con i talebani, segno ulteriore che si va verso governo unit\u00e0 nazionale. Durer\u00e0? Facciata? La sintesi di twitter mi spinge a omettere sfumature. PRECISO: in Afghanistan questa non \u00e8 fine certa della guerra, \u00e8 conclusione di capitolo e un nuovo inizio. Previsioni? Impossibili.<\/p>\n
A proposito vedo che Bernard Henry Lev\u00ec (dopo Blair ieri<\/a>) continua a dare suo contributo a favore della guerra, come aveva fatto in Libia. Vent\u2019anni di Afghanistan dovrebbero essere insegnati a scuola, sono la riprova che i conflitti complicano i problemi non li risolvono .
\nIeri mi sono imbattuto in un passaggio del mio \u201cCorrispondenze Afghane\u201d: \u201cMentre l\u2019auto si allontana, ho la sensazione che la prossima volta che ci incontreremo sar\u00e0 sempre a Kabul ma non dovremo nasconderci.\u201d Era il 2018 e avevo appena incontrato in clandestinit\u00e0 a Kabul \u201cSharif Akhonzadah, uno dei membri del Consiglio politico dei talebani.\u201cGuarda laggi\u00f9\u201d. mi aveva detto: alza la mano e punta verso le montagne che circondano Kabul. \u201cQuello \u00e8 gi\u00e0 territorio nostro\u201d.<\/p>\n
Nei giorni scorsi ho pubblicato un approfondimento sull\u2019oppio e sui talebani come narcotrafficanti (non condivido tesi Saviano). Qui mia analisi<\/a>.
\nSul NY Times ho trovato questo studio che integra e conferma la mia lettura<\/a>.<\/p>\n